Nuovo naufragio nel Canale di Sicilia, che già in passato è stato teatro di innumerevoli tragedie in cui hanno perso la vita migliaia di profughi che tentavano di raggiungere le coste meridionali dell’Europa nella speranza di una vita migliore, dopo aver abbandonato le loro terre natali devastate dalla guerra e dalle violenze.
A circa 35 miglia nautiche dalle coste libiche un barcone che trasportava almeno un centinaio di persone si è rovesciato. L’allarme è stato dato da un velivolo di Eunavfor Med, la missione dell’Unione europea. Immediati i soccorsi, a cui hanno partecipato anche due motovedette della Guardia Costiera italiana. Al momento, il bilancio provvisorio parla di almeno 20-30 morti. Altre 88 persone sono state tratte in salvo dalle due imbarcazioni della Guardia Costiera.
Al passaggio del velivolo lussemburghese, che partecipa all’operazione Sophia, e secondo quanto si vede nelle foto diffuse via Twitter da Eunavfor Med, i migranti – alcuni in acqua, altri ancora appoggiati al barcone semi affondato – hanno chiesto aiuto sventolando le magliette.
Al momento continuano le ricerche per individuare eventuali superstiti del naufragio, mentre i migranti che sono stati salvati si trovano a bordo delle motovedette della Guardia Costiera che li condurranno fino a terra.
Da qualche giorno sono ripresi in massa i viaggi dalle coste dell’Africa per raggiungere l’italia. Solo nelle ultime 48 ore sono giunte sulle coste del Bel Paese oltre 3.000 persone e non è escluso che attualmente in mare ci siano altri barconi che tentano la traversata verso l’Europa.