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Ucraina, Lavrov: “Aspettiamo le proposte di Trump”

Attesa per le mosse della nuova amministrazione Usa nel conflitto in Europa orientale

“Non riesco a immaginare” come il presidente eletto Usa Donald Trump possa risolvere il problema dell’Ucraina, “aspetteremo le proposte”. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov ha risposto a una domanda in merito alla guerra nell’Europa orientale, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. “Sottolineiamo regolarmente, quando ci viene chiesto di questo, che in ogni caso un politico che dice di non essere per la guerra, ma per la pace, merita attenzione”, ha detto Lavrov. E ancora: “Non sappiamo cosa verrà proposto esattamente, la nostra posizione è stata chiaramente formulata dal presidente Putin nel suo discorso al ministero degli Esteri il 14 giugno di quest’anno“.
Ucraina
VOLODIMYR ZELENSKY PRESIDENTE UCRAINA. Credit: IMAGOECONOMICA VIA PRESIDENT.GOV

Incognita-Ucraina

 “Ho parlato con il ministro degli Esteri dell’Ucraina, che ho invitato al G7 a Fiuggi. Gli ho ribadito che l’Italia organizzerà la conferenza per la ricostruzione a luglio dell’anno prossimo e la vicinanza all’Ucraina”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della sua visita all’Eso di Monaco di Baviera. “Abbiamo parlato della situazione internazionale. Lo vedrò martedì prossimo a Varsavia per il vertice tra Italia, Polonia, Regno Unito, Francia e Germania“, ha spiegato ancora.
Ucraina
Vladimir Putin. Credit: Вячеслав Виктороï

Telefonata

“Da più di due decenni Putin usa le lunghe conversazioni come risorsa per portare avanti i suoi interessi. Attualmente le conversazioni danno a Putin solo la speranza di indebolire l’isolamento internazionale”, ha detto ancora il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev. A proposito della telefonata fra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente russo Vladimir Putin, “anche se il cancelliere non ha espresso posizioni in contrasto con quelle dell’Ucraina, le conversazioni con il dittatore russo in quanto tali non aggiungono alcun valore al perseguimento di una pace giusta” e “per costringere alla pace” Putin “sono necessarie azioni concrete e forti, non persuasione e tentativi di appeasement, che Putin percepisce come debolezza e usa a suo vantaggio”, afferma il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tykhyi, aggiungendo che “le azioni concrete sono ben note, in particolare il ritiro delle truppe di occupazione dal territorio ucraino”.

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