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Senato Usa, dito puntato su bin Salman

Proseguono sulla loro strada i sentaori maericani convinti che, nonostante i proclami di estraneità, il principe saudita Mohammed bin Salman abbia avuto un ruolo nell'omicidio di Jamal Khashoggi, il giornalista anch'egli saudita ucciso e fatto a pezzi dopo essere entrato nel consolato del suo Paese a Istanbul. Un caso sul quale si tenta ancora di fare luce ma la cui soluzione, secondo i senatori americnai, va ricercata proprio nei livelli più alti delle gerarchie del principato. In particolare, dopo il briefing avvenuto oggi alla Cia proprio sulla vicenda Khashoggi, dal Senato insistono nel puntare il dito contro bin Salman, ritenuto a conoscenza dei fatti che stavano accadendo. La senatrice Lindsey Graham, ha fatto sapere di nutrire una discreta sicurezza sul fatto che bin Salman avesse un grado di conoscenza del delitto.

Il briefing

Ma non solo. Nel corso del suo intervento, la senatrice del South Carolina è andata giù pesante su bin Salman, etichettato con epiteti quali “palla da demolizione” e “pazzo pericoloso”. In Arabia Saudita, intanto, undici persone sono state accusate di essere implicate nella vicenda che ha portato alla morte di Khashoggi, ribadendo però fermamente che il principe bin Salman è del tutto estraneo alla dinamica dei fatti. Anche la relazione di Gina Haspel, direttore della Cia, avvenuta ieri, ha rafforzato la posizione della Commissione per le relazioni esterne del Senato, indicando bin Salman come persona a conoscenza di ciò che stava per accadere al giornalista.

I senatori

Alla posizione di Lindsay Graham hanno fatto eco in breve buona parte dei senatori, a cominciare dal democratico del New Jersey Bob Mendez, secondo il quale “inviare un messaggio chiaro e inequivocabile che tali azioni non sono accettabili nella scena mondiale”. E ancora Bob Corker, il quale ha parlato ai cronisti fuori dalla sede della discussione: “Non ho dubb sul fatto che il principe ereditario MBS abbia ordinato l'omicidio”. Poi il repubblicano del Tennessee attacca: “Se fosse di fronte a una giuria, verrebbe condannato in 30 minuti”. Ancora più deciso il commento del repubblicano dell'Alabama Richard Shelby: “Ora la domanda è: come separare il principe ereditario saudita e il suo gruppo dalla nazione?”. Va ricordato che, nei giorni scorsi, il governo si era schierato abbastanza nettamente, sostenendo come il principe bin Salman non fosse coinvolto con l'omicidio di Khashoggi.

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