Qual è stato il primo pensiero del Papa al momento dell’elezione? “Ho pensato: sono pazzi ma si faccia ciò che Dio vuole”, ha rivelato il Papa a Fabio Fazio nel corso della trasmissione sul Nove “Che tempo che fa”. Jorge Mario Bergoglio ha poi raccontato quello che è accaduto il giorno della elezione. Circostanza riportata nell’autobiografia appena pubblicata: “E’ vero, sono inciampato. E’ stato il primo inciampo del Papa. Ho salutato il cardinale Farrell che era in sedia a rotelle e non ho visto lo scalino. Il Papa infallibile ha cominciato con una cosa fallibile”. E ha aggiunto: “Mi fa schifo quando qualcuno nella confessione cerca solo i peccati della carne. E’ tanto brutto non prendersi cura di un papà o di una mamma. Voglio ricordare che i peccati più gravi sono quelli che hanno più angelicalità. I peccati sessuali hanno meno angelicalità: le bugie, le truffe ne hanno tanta. Non ci sono peccati imperdonabili”. Dunque Papa torna da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” su Nove. Una lunga conversazione, quasi un’ora, su tutti i temi di più stretta attualità. Il messaggio più forte è per il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che domani si insedierà alla Casa Bianca e che ha già annunciato tra i provvedimenti l’espulsione degli immigrati irregolari. “Questo, se è vero, è una disgrazia perché fa pagare ai poveri disgraziati che non hanno nulla il conto dello squilibrio. Non va. Così non si risolvono le cose“, commenta Papa Francesco.
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Papa della speranza
Sui migranti il Pontefice ha un messaggio anche per l’Italia dove “l’età media è di 46 anni. Non fa figli, faccia entrare i migranti“. In primo piano anche la guerra che “sempre, sempre, è una sconfitta” e Francesco è tornato a ringraziare, come aveva già fatto all’Angelus, i mediatori che hanno reso possibile una tregua tra Israele e Hamas. E ribadisce che “l’unica soluzione sono “due popoli due stati”. Parla della sua amicizia con la scrittrice Edith Bruck, sopravvissuta ai campi di concentramento. E dice che, ricordando la Shoah, prova “un sentimento di pietà e di vergogna”, “noi uomini siamo stati capaci di fare quello”. “È stata una vergogna umana e un dolore umano”. Con riferimento alle vicende più interne al Vaticano, sottolinea l’importanza delle donne e annuncia a sorpresa che a marzo nominerà una donna a capo del Governatorato. “La vicegovernatrice diventerà governatrice”, dice riferendosi all’attuale segretario generale suor Raffaella Petrini. Alla Chiesa, che vive il Giubileo (“ma se vieni a Roma e vai alla porta santa come un turista senza un senso religioso non serve a nulla”, avverte), parla anche dei peccati. Premesso che “Dio perdona sempre”, il Papa dice: “A me fa schifo quando nella confessione si cercano quei peccati lì”, riferendosi a quelli della carne che magari vengono considerati più gravi di quelli commessi “dai figli che non vanno a trovare i genitori”.
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I ricordi del Papa
A fare da filo conduttore nella conversazione tra il Papa e Fazio è l’autobiografia di Jorge Mario Bergoglio “Spera”, scritta con Carlo Musso per Mondadori. Francesco tiene a ricordare che è uscita anche un’altra autobiografia, “quella con Fabio Marchese Ragona”, ma poi ripercorre l’infanzia tra i pomeriggi passati con i fratelli e la mamma ad ascoltare l’opera alla radio e i film al cinema con Anna Magnani. Tra i ricordi anche le canzoni di Carlo Buti, “quel fascista che è venuto in Argentina”, dice riferendosi all’autore di Faccetta nera. Ribadisce infine l’importanza del senso dell’umorismo: “senza barzellette ti manca qualcosa“.