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Novichok, gli Usa annunciano sanzioni

Non resterà senza conseguenze l'avvelenamento dell'ex spia russa, Sergej Skripal, e  di sua figlia Yulia, il quale rischia di trasformrasi, nonostante il fatto sia avvenuto in Gran Bretagna, nell'ennesimo motivo di scontro fra gli Stati Uniti e la Russia. Gli Usa infatti, come riportato dalla Cnn, avrebbero deciso di applicare sanzioni nei confronti di Mosca, a seguito dell'accusa lanciata al governo di aver fatto uso di sostanze chimiche (in questo caso il Novichok) per uccidere l'ex 007 a Salisbury, infrangendo per questo le regole internazionali che vietano espressamente l'utilizzo di simili sostanze in qualsiasi contesto.

Le sanzioni

La spy-story britannica, dunque, potrebbe diventare motivo di ulteriore attrito fra Washington e Mosca, a riprova di un'ambiguità tuttora esistente nei rapporti fra le due potenze, resi se possibile ancora più incerti dopo il vertice di Helsinki fra Trump e Putin. La portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert, ha fatto sapere che questa decisione era stata presa già lunedì e che sarebbe entrata in vigore intorno al 22 agosto, in linea  con la legge sul controllo delle armi chimiche e biologiche del 1991. Si inizierà, secondo Nauert, con quello che potrebbe essere definito “un primo turno” di sanzioni che, nel caso la Russia non dovesse adempiere a determinate richieste, potrebbe essere inasprito da penali ancora più severe.

La condizione

La prima serie di sanzioni riguarda le tecnologie “a duplice uso”, i materiali utilizzabili per scopi militari e non. Prodotti che, in ogni caso, prima dell'esportazione dovrebbero passare al vaglio. L'applicazione delle sanzioni potrebbe, almeno momentaneamente, interropere l'esportazione di tali beni. La condizione posta dagli States per l'interruzione delle sanzioni è legata a un'assicurazione, da presentare da parte della Russia entro i prossimi 90 giorni, a non utilizzare più sostanze come il Novichok (da ricordare che il gas ha avvelenato anche altre due persone ad Amesbury, uccidendone una). Va detto che, finora, Mosca ha sempre negato di aver impiegato una tale sostanza per uccidere Skripal, intossicato con sua figlia per essere venuto a contatto col nervino in un centro commerciale di Salisbury. A ogni modo, qualora non pervenga l'esito positivo di tale richiesta, gli Usa “dovranno valutare se imporre una seconda tranche di sanzioni come specificato dallo statuto”. Nel frattempo, il Regno Unito approva la mossa americana: “La forte risposta internazionale all'uso di un'arma chimica nelle strade di Salisbury invia un messaggio inequivocabile alla Russia, secondo cui il suo comportamento provocatorio e spericolato non passerà inosservato”.

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