E' presto per parlare di passo decisivo verso il disgelo, ma è comunque significativa la presenza di Kim Yo Jong, sorella del dittatore nordcoreano Kim Jong Un, nella delegazione di Pyongyang per i Giochi Olimpici invernali in programma a partire dal 9 febbraio a Pyeongchang, in Corea del Sud.
Prima volta
Si tratta, infatti, della prima visita ufficiale a Sud di un membro della famiglia Kim. Yo Jong farà parte del gruppo di 280 persone guidato dal capo di stato cerimoniale, Kim Yong Nam. E' la figlia più giovane del defunto leader del Nord, Kim Jong Il, è ha la stessa madre dell'attuale leader. E' stata promossa nel politburo del partito al governo lo scorso anno. L'annuncio è stato salutato con favore dall'ufficio del presidente sudcoreano, Moon Jae-in, come “un gesto che riflette gli sforzi di ridurre la tensione” tra le due Coree.
Il quadro
Nonostante i segnali di riavvicinamento nati dal disgelo olimpico tra le due Coree, dalla Corea del Nord sono arrivati messaggi controversi nelle ultime ore. Ieri, dopo lo sbarco tra le proteste al porto sud-coreano di Mukho dell'orchestra nord-coreana di 140 elementi Samjiyon, Pyongyang ha chiesto greggio a Seul per il rifornimento del traghetto. Il petrolio e i suoi derivati sono un tema molto sensibile e oggetto di sanzioni nei confronti del regime di Kim per il suo programma di sviluppo di armi nucleari: la richiesta avanzata da dal regime è oggetto di revisione da parte del governo sudcoreano, secondo quanto confermato dal Ministero dell'Unificazione di Seul. Con l'ingresso dell'orchestra in Corea del Sud via mare, il governo di Moon ha già fatto un'eccezione alle sanzioni unilaterali inflitte alla Corea del Nord, ritenuta responsabile dell'affondamento della corvetta sud-coreana Cheonan, nel 2010. La decisione non è stata apprezzata dal Giappone, che tramite il capo di gabinetto del governo, Yoshihide Suga, ha avvertito che “non dobbiamo farci ingannare dalla 'diplomazia dei sorrisi' della Corea del Nord”.