Non è proprio una buona settimana per il presidente degli Stati Uniti Donald Ttrump. Dopo aver perso due elezioni su tre nel Super Tuesday, un'altra cattiva notizia arriva a scuotere il presidente a stelle e strisce. Infatti sono state fissate per la prossima settimana le prime udienze pubbliche al Congresso dell'indagine di impeachment contro Donald Trump. La commissione di intelligence della Camera ha programmato per il 13 novembre l'audizione di William Taylor e George Kent, due dirigenti del dipartimento di Stato che hanno giocato un ruolo chiave nel cosiddetto Ucrainagate. Il 15 novembre, invece, toccherà a Marie Yovanovitch, l'ambasciatrice Usa in Ucraina rimossa da Trump sullo sfondo delle presunte pressioni su Kiev per far indagare Biden.
Il caso
L'ipotesi d'impeachment, riguarda l'ormai nota vicenda dell'indagine su Joe Biden, o meglio, su suo figlio Hunter e sull'azienda ucraina per cui lavorava, che il presidente avrebbe chiesto al suo corrispettivo ucraino, Volodymyr Zelenskij, di riaprire e farvi luce, in cambio di supporti soprattutto a livello militare. Una richiesta frutto di una conversazione telefonica ma informazioni fatte filtrare da una talpa appartenente alla Cia, che resta tuttora sotto anonimato e nell'ambito di un programma di protezione, mentre sei commissioni parlamentari sono state svolte per appurare se davvero Trump abbia esercitato pressioni sul governo ucraino affinché conducesse questa indagine per lui. Trump ha etichettato la decisione della Camera (a guida democratica) come l'ennesima caccia alle streghe nei suoi confronti. Un deterrente non da poco, specie se le discussioni dovessero andare avanti e si dovesse davvero a un via libera allo stato d'accusa che avrebbe del clamoroso, sia per la portata della faccenda così a ridosso delle elezioni sia per le pochissime volte in cui tale procedimento si è svolto (senza comunque mai andare in porto per ragioni diverse).