Nuove grane per Macron: il ministroĀ dell'ecologia, NicolasĀ Hulot, si ĆØ dimesso questa mattina. Lo ha annunciato in una trasmissione radiofonica sulla France Inter, una delle piĆ¹ grandi radio pubbliche del Paese.Ā āAvevo la sensazione di essere solo a remare”, ha detto l'esponente politico ai microfoni dell'emittente. Una decisione presa e comunicata pubblicamente senza avvertire prima nĆØ il presidente Macron, nĆØ il premier Philippe.
Le dimissioni
Hulot ha preso questa decisione spinto dai pochi passi in avanti che, a suo dire, sarebbero stati fatti dal governo sull'ambiente.Ā āAbbiamo cominciato a ridurre lāuso deiĀ pesticidiĀ in Francia? – si ĆØ chiesto retoricamente il ministro –La risposta ĆØ no. Abbiamo cominciato a tutelare laĀ biodiversitĆ ? La risposta ĆØ no. Abbiamo cominciato a bloccare lo sfruttamento delĀ suolo? La risposta ĆØ no. Non voglio piĆ¹Ā mentire – ha aggiunto – non voglio far pensare che la mia presenza al governo significhi che siamo sulla buona stradaā.
Il profilo
Hulot era diventato ministro dellāecologia nel 2017 dopo l'insediamento del governo. In tale carica ha promosso un Piano per il clima che si poneva anche l'obiettivo dello stop della produzione energetica a carbone. L'esponente ĆØĀ entrato a far parte dell'esecutivo dopo esser diventato famoso come giornalista ed aver condotto la trasmissioneĀ Ushuaia Nature.Ā Nel 2007, in occasione della campagna elettorale per le presidenziali, aveva convinto i principali candidati a firmare unĀ Pacte Ć©cologique.Ā In precedenza, corteggiato dalla politica, aveva detto di 'no' a diversi schieramenti che gli avevano proposto di 'scendere in campo'. Anche l'allora presidente Chirac aveva provato a farlo diventare suo ministro, senza successo perĆ².
L'accordo di Parigi
Dell'accordo di Parigi firmato il 12 dicembre 2015 e che Trump aveva messo in discussione, Hulot ĆØ sempre stato uno dei principali difensori e lo aveva definito “irreversibile”. L'accordoĀ Ā implica un intervento per limitare il riscaldamento globale “ben al di sotto” dei 2ĀŗC e dovrebbe partire nel 2020.