La nave dell'ong tedesca Lifeline sbarcherà a Malta. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte. “Ho appena sentito al telefono il presidente Muscat: la nave della Ong Lifeline attraccherà a Malta – ha detto il capo del governo – Coerentemente con il principio cardine della nostra proposta sull’immigrazione – secondo cui chi sbarca sulle coste italiane, spagnole, greche o maltesi, sbarca in Europa – l’Italia farà la sua parte e accoglierà una quota dei migranti che sono a bordo della Lifeline, con l’auspicio che anche gli altri Paesi europei facciano lo stesso come in parte già preannunciato”.
Salvini esulta
Esulta, su Twitter, Matteo Salvini. “E due! Dopo la ong Aquarius spedita in Spagna, ora tocca alla ong Lifeline che andrà a Malta, con questa nave fuorilegge che finalmente verrà sequestrata. Per donne e bambini davvero in fuga dalla guerra le porte sono aperte, per tutti gli altri no! #stopinvasione”.
Subito un'indagine
L'isola, però, frena: il consenso all'attracco è subordinato all'accordo tra i 7 Paesi europei per la distribuzione dei migranti a bordo, e al momento manca il sì di tre Stati. In caso di attracco a Malta, in ogni caso, sarà subito aperta un'inchiesta. “Nel caso in cui la nave entri nei porti maltesi, verranno effettuate indagini ed intraprese possibili azioni nei confronti della #Lifeline che ha ignorato le istruzioni impartite dalle autorità italiane, in conformità alle norme internazionali, determinando questa situazione” ha twittato l'ambasciatrice maltese in Italia, Vanessa Frazier.
Nave in attesa
Dalla nave, però, lamentano di non aver ricevuto nessuna comunicazione ufficiale e di dover apprendere via Twitter la loro destinazione. “Da giorni dobbiamo leggere su Twitter che ne sarà di noi. Nemmeno un messaggio diretto – racconta l'ong tedesca – Ora leggiamo che ci sarà permesso andare a Malta. L'appoggio maltese è benvenuto ma bisogna che i Paesi dell'Ue accolgano questa gente. E' questo che è stato chiesto a Malta, ed è questo che chiediamo noi”.
L'Ue
Dall'Unione europea, intanto, giunge un nuovo monito. “Nel Mediterraneo ci sono molti attori che fanno salvataggi tra ong e navi nazionali. E' chiaro che c'è un problema, non è giusto che sia solo un Paese dell'Ue a ricevere tutte queste navi e abbiamo compreso la posizione italiana” ha detto una portavoce della Commissione Ue. “E' stato uno dei punti discussi domenica e lo sarà anche al Consiglio europeo. Stiamo lavorando sulle opzioni di sbarco e su un migliore sistema di sbarco e gestione di ricerca e salvataggio, serve un sistema che funzioni“.