Un vertice intenso quello alle Nazioni Unite, reso crudo dall'emozionato discorso di Greta Thunberg e partecipato a sorpresa da Donald Trump, che inizialmente sembrava volesse snobbarlo. Il risultato è comunque di buon auspicio visto che, rispettando il tema del vertice, l'emergenza ambientale, “sessantasei paesi, 102 città e 93 imprese si sono impegnate oggi a raggiungere zero emissioni entro il 2050″. Un impegno non da poco ma che rappresenta il primo passo ufficiale verso la riduzione dei gas serra e, magari, verso il rallentamento del riscaldamento globale che sta vivendo una delle sue fasi più critiche. Ma questa è solo la risoluzione finale, il sunto del lavoro fatto e la base per quello che c'è ancora da fare. Il summit di New York lo ha aperto Greta, che raccoglie applausi dai leader che bacchetta: “Gli occhi delle future generazioni sono su di voi. Non vi lasceremo farla franca, il mondo si sta svegliando, e il cambiamento arriverà che vi piaccia o no”.
Il summit
La sedicenne svedese, che ha trasformato i suoi scioperi in un movimento giovanile su scala mondiale, ne ha per tutti e sfoggia un coinvolgimento emotivo che raramente si era visto, arrivando quasi all'orlo delle lacrime: “Tutto questo è sbagliato, io non dovrei essere qui, dovrei essere a scuola dall’altra parte dell’Oceano. Eppure voi vi rivolgete a noi giovani per avere speranza. Come osate? Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote. E io sono uno delle più fortunate”. Il suo intervento Trump non lo ascolta, perché arriva tardi. Ma nemmeno quello del segretario generale Guterres viene ascoltato dal Tycoon: “C’è un costo per tutto, ma il costo più grande lo pagheremo se non faremo nulla. Il costo più grande lo pagheremo se continueremo a contribuire alla morente industria dei carburanti fossili, se costruiremo altri impianti a carbone, se negheremo ancora ciò che è chiaro come la luce del sole e cioé che siamo un profondo buco climatico e che per uscire dobbiamo, come prima cosa, smettere di scavare”.
Mosse russe
L'obiettivo è ridurre le emissioni, così da contenere il riscaldamento entro i due gradi e restituire al mondo una chance di sopravvivenza mentre “interi ecosistemi stanno crollando”, come ricorda Greta. Intanto, sul piano ambientale si muove anche la Russia, che ratifica l'accordo di Parigi: “È importante – ha spiegato il premier Dimitrij Medvedev – che il nostro Paese partecipi a questo processo: la minaccia dei cambiamenti climatici potrebbe compromettere l'equilibrio ambientale, mettere a rischio lo sviluppo di successo di molti settori chiave, come l'agricoltura, e, soprattutto, la sicurezza della nostra gente che vive sul permafrost”.