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Ucraina, Putin recluta yemeniti per il fronte

Ucraina

Kiev. Foto di Anzhela Bets su Unsplash

Il conflitto in Ucraina è sempre più globale. Secondo il Financial Times, la Russia sta reclutando centinaia di yemeniti per mandarli a combattere in Ucraina, segno di un rapporto sempre più stretto fra Mosca e i ribelli sciiti yemeniti filoiraniani Houthi. Intanto nella notte le forze di difesa aerea avrebbero abbattuto 50 dei 73 droni lanciati sull’Ucraina. Zelensky è pronto a “vedere le proposte del nuovo presidente degli Stati Uniti. Penso che accadrà a gennaio e credo che avremo un piano per porre fine a questa guerra”. Putin ha firmato una legge “spazza-debiti” per chi combatterà in Ucraina. È un tassello di guerra mondiale a pezzi. Una trama che coinvolge una oscura compagnia di viaggi in Oman, un alto membro della giunta militare Houti a Sanaa, contratti truffa di lavoro in Russia e una serie di cittadini yemeniti ignari che si ritrovano al fronte nel Donbass correndo per campi minati trasportando fortificazioni per fare avanzare le prime linee. La nuova frontiera del reclutamento russo. Lavoratori yemeniti a cui era stato promesso un contratto nell’industria manifatturiera, con la possibilità di ottenere la cittadinanza, sono arrivati in Russia e sono stati costretti ad arruolarsi tra le fila dell’armata: spesso senza esperienza militare, si sono trovati a combattere contro le truppe di Kiev.

VLADIMIR VLADIMIROVIČ PUTIN PRESIDENTE RUSSIA. Credit: Aleksey Maishev, RIA Novosti

Fronte-Ucraina

La storia dell’improvvisato gruppo di mercenari, riferisce Repubblica,  mostra come il conflitto sta drenando sempre di più forze dall’estero, nel momento in cui morti e feriti di Mosca aumentano e il Cremlino sembra deciso a evitare in ogni modo una mobilitazione generale che rischia di minare l’appoggio popolare alla cosiddetta “Operazione militare speciale” di Vladimir Putin. C’è stata l’amnistia per i carcerati che decidevano di arruolarsi. Sono poi iniziati a comparire i mercenari da vari Paesi affini: il contingente che ha suscitato più scalpore è stato, a marzo, quello di 15 mila nepalesi. Ora c’è il caso della Corea del Nord, questa volta in via ufficiale: 12 mila soldati che dovrebbero fare il loro esordio massiccio nel conflitto nelle prossime ore. Ed è infine di questi giorni la notizia del decreto che cancella i debiti a coloro che decidono di entrare volontariamente nell’esercito. Il contesto, secondo Repubblica, è quello della Russia che si trova nel mezzo di un conflitto sempre più aperto con l’Occidente e si allea con i proxies del suo partner iraniano. Gli Houti hanno fatto il loro ingresso sulla scena globale dopo il 7 ottobre, quando hanno iniziato a prendere di mira le navi cargo nel Mar Rosso con effetti sull’economia globale. I funzionari del governo di Sanaa sono stati due volte quest’anno in visite ufficiali a Mosca. Fonti diplomatiche e think- tank indicano che esiste un dialogo avviato su trasferimenti di armi da Mosca allo Yemen. Lo schema di reclutamento sarebbe stato organizzato proprio dalla giunta yemenita per cementare questi legami.

 

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Giacomo Galeazzi: