Jair Bolsonaro vince con netto distacco il primo turno delle elezioni presidenziali brasiliane, proiettandosi verso il ballottaggio del 28 ottobre da strafavorito.
Trionfo
Il candidato di destra ha sfiorato il 50% dei voti (46,2% per la precisione) staccando di circa 20 punti Fernando Haddad, erede di Lula da Silva, che si è fermato al 28,9%.
Risultati
La performance elettorale di Bolsonaro ha contagiato anche altri candidati legislatori o governatori che gli hanno assicurato il loro appoggio. Come per esempio Romeu Zena, del Partido Novo, che con il 41% dei voti ha creato la sorpresa nella corsa per la poltrona di governatore di Minas Gerais, eliminando dal ballottaggio il governatore uscente del Partito dei Lavoratori (Pt), Fernando Pimental (22%). I primi risultati confermano anche altre tendenze rivelate da sondaggi precedenti: Ciro Gomes (centrosinistra) è rimasto bloccato al 12% e gli altri candidati principali, come Geraldo Alckmin (centrodestra) e Marina Silva (ambientalista) sono crollati al di sotto del 10%. Risultato a sorpresa anche a Rio de Janeiro, dove Wilson Witzel – ex magistrato del Partito Social Cristiano (Psc) che appoggia Bolsonaro a livello nazionale – è in testa nell'elezione per l'incarico di governatore con poco meno del 40% dei voti, quando fino a ieri i sondaggi lo davano al quarto posto, con appena il 12%. Il Pt resiste però nel suo tradizionale feudo del Nordest del Brasile: nei nove stati che riuniscono alcune delle regioni più povere del paese, Haddad è in testa con risultati che raggiungono anche il 60%, e i candidati del Pt e dei partiti alleati vedono assicurate le loro poltrone di governatori. Cocente delusione per il partito di Lula, invece, nel Minas Gerais, nel sudest del paese, dove l'ex presidente Dilma Rousseff sarebbe arrivata al quarto posto – secondo gli exit poll – e dunque non occuperebbe nessuno dei due seggi del Senato in gioco nello stato.
Polemiche
Il trionfonon soddisfa in toto Bolsonaro, che ha lamentato possibili irregolarità. “Abbiamo ricevuto molte denunce: uno votava solo per il governatore e si chiudeva la scheda, oppure uno schiacciava l'1 e appariva da solo un candidato della sinistra. I reclami sono stati veramente tantissimi”, ha detto in una dichiarazione diffusa su Facebook Live. Seduto accanto al suo consigliere economico, Paulo Guedes, Bolsonaro ha sottolineato che “il Brasile è ormai al bordo dell'abisso”, perché la classe politica ha fatto “affondare il Paese nella sua peggiore crisi economica ed etica” per cui “è necessario togliere lo Stato da addosso a chi produce”. “E' un lavoro difficile, certo, ma non possiamo continuare a fare le stesse cose fatte durante gli ultimi trent'anni”, ha aggiunto l'ex militare, secondo il quale “avremo la responsabilità di decidere quali saranno i settori strategici del Paese” perché “non vogliamo consegnare il nostro patrimonio a nessun'altra nazione”. Bolsonaro ha sostenuto che il fatto di essere arrivato al secondo turno è “già una vittoria di per sé”, avvertendo che la campagna per il ballottaggio del 28 ottobre “non sarà facile“, perché i suoi rivali “hanno miliardi a disposizione”.