Spuntano nuovi inquietanti dettagli sull’attacco al London Bridge che, il 3 giugno scorso, seminò panico e terrore nella capitale britannica. Secondo quanto emerso dalle indagini delle Forze dell’ordine, i tre terroristi avrebbero tentato, quella mattina, di noleggiare un furgone ben più grande di quello utilizzato per schiantarsi sui passanti: l’intento degli attentatori, infatti, era di mettersi alla guida di un bestione da 7,5 tonnellate, del tutto simile a quello che, nel luglio scorso, portò la morte sulla promenade del lungomare di Nizza. L’operazione di noleggio, tentata via internet, non sarebbe andata a buon fine in quanto Khuram Butt, l’uomo fra i tre incaricato di compiere la transazione, non ha fornito i dati della carta di credito. Il van impiegato per recarsi a Londra verrà noleggiato poche ore dopo via cellulare, usando una scheda sim attivata solo poco prima. Nell’attacco successivo sono morte 8 persone mentre 50 sono rimaste ferite.
London Bridge: coltelli, sabbia e molotov
Ma i nuovi rilevamenti non si fermano qui. L’individuazione di un altro elemento piuttosto particolare, infatti, risiede nei coltelli in ceramica colorata rinvenuti dai poliziotti vicino ai cadaveri dei terroristi, gli stessi usati per attaccare i passanti. Stando ai dettagli forniti da Scotland Yard, si tratta di lame particolari lunghe circa 30 centimetri, interamente di colore fucsia. Alcune di queste, come quelle rinvenute vicino ai corpi di Youssef Zhagba e di Rachid Raduane, presentano un’impugnatura cosparsa di nastro adesivo. Quello appartenuto a Butt, invece, presentava un manico rivestito in pelle collegato a un cordino che lo teneva legato al polso. Si tratta, in sostanza, di coltelli da cucina di marca Ernesto, piuttosto comuni nei supermercati. All’interno del camion, inoltre, sono stati rinvenuti dei borsoni pieni di sabbia anche se, al momento, non è chiaro se fossero stati utilizzati per appesantire il mezzo o per simulare un carico da trasportare. Nel vano posteriore del van, gli agenti hanno trovato anche alcune bombe molotov le quali, probabilmente, sarebbero state impiegate contro le persone in fuga. A impedirlo, l’intervento delle Forze dell’ordine che, con 46 pallottole, hanno freddato i terroristi.
Altri due arresti
Nel frattempo, la polizia del Regno Unito ha effettuato altri due arresti nell’est di Londra. Due blitz sono stati infatti operati a Ilford e a Barking (lo stesso luogo dove gli attentatori avevano il loro covo, affittato ad aprile scorso), dove gli agenti hanno prelevato rispettivamente un 27enne e un 28enne, entrambi sospettati di atti terroristici. Con l’arresto dei due sale a 7 il numero complessivo dei fermati nell’ambito delle indagini sull’attacco al London Bridge e all’adiacente area del Borough Market.