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Argentina, proseguono le proteste contro i tagli del governo Milei

Il bilancio dell'ultima manifestazione è di decine di feriti e oltre 150 arresti

Pace
Foto di Dione Film su Unsplash

La protesta di pensionati argentini, scesi in strada a Buenos Aires con il sostegno di tifosi di calcio e sindacati, è degenerata e vi sono stati scontri con la polizia. Un fotografo è rimasto ferito ed è in condizioni gravissime.

Gli scontri

Decine di feriti, tra cui un fotografo in condizioni gravissime, e oltre 150 arresti. È il bilancio ancora provvisorio della battaglia campale che si è scatenata nel pomeriggio di mercoledì nel centro di Buenos Aires nel contesto di una manifestazione a sostegno dei pensionati e contro i tagli del governo ultraliberista di Javier Milei. Gli ingredienti per l’accensione della miccia degli incidenti c’erano tutti: dalla presenza annunciata di gruppi ultras a sostegno dei pensionati agli avvertimenti del governo che non avrebbe tollerato disordini né la violazione del rigido protocollo anti-proteste e che avrebbe schierato migliaia di agenti delle tre forze di sicurezza: polizia, gendarmeria e prefettura.

Il ferimento

A fine giornata l’episodio più grave è quello che riguarda il fotografo Pablo Grillo, colpito alla testa da un fumogeno sparato dalla polizia ad altezza d’uomo e attualmente ricoverato in condizioni gravissime. Le immagini di Grillo che si accascia a terra improvvisamente, colpito da un proiettile mentre cerca di ritrarre l’azione della polizia, e le drammatiche foto del ragazzo con il cranio fratturato stanno facendo il giro dei social. A fare le spese della repressione delle forze di sicurezza è stata anche una pensionata di 80 anni, caduta a terra dopo aver ricevuto una manganellata e ricoverata con trauma cranico. Diversi video sui social testimoniano anche questo momento.

Gli agenti contusi

Il ministero della Sicurezza riferisce d’altra parte di 26 agenti feriti, di cui uno colpito a un braccio da un proiettile d’arma da fuoco mentre non è stato stilato invece ancora un bilancio dei danni materiali. Al momento della smobilitazione i segni della battaglia – con decine di cassonetti in fiamme, una volante distrutta, resti di barricate e migliaia di pietre sull’asfalto – erano evidenti in tutto il centro della capitale, dalla piazza del Parlamento, dove tutto è iniziato, fino alla Casa Rosada nell’iconica Plaza de Mayo, dove è proseguita la caccia degli agenti ai manifestanti.

Fonte: Ansa

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