La violenza sulle donne è una ferita sociale aperta ancora oggi. Ha diverse sfaccettature e diversi volti, non sempre riconoscibili all’occhio umano. Bisogna continuare nell’impegno sulla prevenzione, contrasto, repressione di questo fenomeno. Penso che la scuola sia un luogo importante dove iniziare a fare prevenzione, approfondire, prevenire il mobbing e lo stalking, ma anche nella rimozione dei pregiudizi e del rapporto di equilibrio tra uomini e donne.
Contro le donne c’è anche una violenza invisibile, quella legata alla violenza economica. Noi parleremo di questo tema in un seminario che abbiamo programmato per il 29 settembre, dividendolo in tre ambiti.
La violenza intra-familiare: le donne a volte sono private di un accesso all’economia, hanno difficoltà di decisione e gestione su come utilizzare i soldi. Alcune banche in Europa, hanno messo a punto delle linee guida per aiutare e guidare le donne nella gestione delle risorse e della finanza familiare.
La violenza economica nel lavoro. In questo ambito affronteremo il gender pay gap, la discriminazione per la valorizzazione delle professionalità, il lavoro precario ed equo, la mancanza di servizi e la scelta di fronte alla quale molte donne spesso si vengono a trovare: la famiglia o il lavoro. Si parlerà anche delle donne povere, che non lavorano, affinché possano avere accesso all’autonomia economica. E’ una violenza sottile.
L’ultimo aspetto è legato alla finanza, all’accesso al credito, vale per le imprenditrici. Nel seminario si cercherà anche di capire come sensibilizzare affinché non ci sia discriminazione nel finanziamento delle start up, perché spesso si dà credito alle start up degli uomini piuttosto che quelle gestite da donne. L’imprenditoria femminile è ormai una realtà consolidata e da questo punto di vista sarà utile approfondire le difficoltà che le donne, proprio per la loro condizione di essere donna, si trovano ad affrontare.
Questi sono aspetti della violenza contro le donne di cui noi come sindacato da tempo ci occupiamo ed è fondamentale per poter scardinare quelle discriminazioni che nella vita quotidiana le donne affrontano e ci auspichiamo che vengano superate. Noi sappiamo di dare un piccolo contributo con questa riflessione, ma c’è un lavoro in itinere e ci appelliamo affinché inizino presto i lavori sul nuovo piano straordinario che dovremmo fare per il prossimo triennio.
Come Cisl stiamo facendo una serie di valutazioni sulle leggi regionali per poter raccogliere buone pratiche anche in funzione di un’analisi in prospettiva. Il pilastro fondamentale rimane il lavoro, perché può essere la chiave di volta per la loro libertà.