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Il Vecchio Continente recuperi il suo ruolo di promotore di pace

Il recente attacco iraniano a Israele sta aprendo ulteriori scenari di guerra. La società civile europea, nelle più diverse aree geografiche e attraverso i suoi rappresentanti istituzionali, ha il dovere di agire per promuovere la pace. Nella fattispecie, per quanto riguarda l’Iran, l’Europa aveva fatto con esso, insieme anche alla Cina, un accordo di non proliferazione nucleare. Quest’ultimo permetteva a Teheran di veder diminuire le sanzioni ed avere un’energia nucleare per usi civili. Tutto ciò, per Israele, era fondamentale in quanto, Tel Aviv, non voleva nelle sue vicinanze una potenza militare nucleare. Tale accordo, voluto fortemente anche dalle altre superpotenze, ovvero Usa e Russia, era giunto a buoni risultati. Nel 2018 però, l’allora presidente americano, aveva ritirato unilateralmente gli Stati Uniti dall’accordo governato dall’Europa. Da allora è venuto a mancare il ruolo del Vecchio Continente, il quale doveva tenere fermo tale accordo e continuare ad operare in favore del dialogo. Ciò però non è stato fatto pertanto, la società civile europea, se vuole veramente essere incisiva per la promozione della pace, in occasione delle prossime ed imminenti elezioni europee, deve far capire di non essere quella che abbandona i tavoli di confronto e di edificazione della pace ma, al contrario, deve essere fautrice di tavoli finalizzati all’eliminazione di tutte le armi, in primis quelle di distruzione di massa.

Il documento “Dignitas Infinita“, pubblicato pochi giorni fa dal Dicastero per la Dottrina della Fede, ci ha ricordato che, la guerra, è una grave offesa alla dignità umana. Quest’ultima, si concretizza nella vita quotidiana di otto miliardi di persone che hanno il diritto di vedere salvati i loro diritti ad un’esistenza pacifica, fraterna e, di conseguenza, alla tutela della loro dignità che, il Padre Eterno, ha donato a tutti. Alla luce di ciò, per i cristiani, è fondamentale portare un messaggio forte per essere promotori di pace, dignità e fraternità in tutto il mondo. La vita è sacra e deve essere protetta ad ogni latitudine e in ogni luogo.

Tutti i governanti della Terra, in questo momento, stanno guardando l’evolversi dei pericolosi innesti di guerra in atto in diverse parti del mondo. Voglio dire loro di non lasciarsi coinvolgere da questi fuochi mortali e di schierarsi contro ogni discorso di riarmo. Essi devono promuovere concretamente la pace, una sana transizione ecologica e il diritto a vivere nella propria terra con spirito di prossimità e sinergia nei confronti dei popoli vicini. Il valore della vita deve essere promosso a 360 gradi, allontanando qualsiasi rischio di escalation militare a favore di uno sviluppo umano integrale.

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