Il libro sacro più conosciuto nella storia dell’umanità è la Bibbia. Questo insieme di testi si suddivide notoriamente con l’Antico e il Nuovo Testamento. L’uno rivela e rende comprensibile l’altro e l’uno non può fare a meno dell’altro. Il libro sacro quindi già nel suo modo di comporsi ci insegna cosa fa la forza, cosa fanno coloro che sanno mettersi realmente insieme.
Il grande dramma di questi tempi è l’assoluta incapacità di costruire (dal latino cum-struere, cioè mettere insieme, ammassare), di collaborare, di fare squadra. A parole si è molto ben disponibili a volte, ma nei fatti la reale condivisione resta molto difficile. Poi quando subentrano le ideologie tutto diventa ancora più complicato. Ma oggi questa Italia sta rischiando di rinchiudersi in una solitudine goffa e autodistruttiva.
Un Paese che ha una ricchezza unica e invidiabile viene svenduto a mercenari senza scrupoli a cui non interessa il futuro, neanche quello dei propri figli. La rincorsa al “magna-magna” è sotto gli occhi di tutti ed è per questo che non possiamo restare inermi a guardare il naufragio.
In quest’ultimo anno sono sorti innumerevoli movimenti associativi con il fine di aggregare i dispersi nell’auspicio di rilanciare il Paese. Tanti solisti di buona volontà si accingono all’ardua impresa e chi ha più possibilità finanziarie prova a emergere. Ma tutto si riduce al solito giochetto che allontana il popolo dalla Cosa Pubblica. La gente è stanca e stremata dai teatrini e dalle diffuse falsità sempre più imposte con una parvenza di normalità. Bisogna avere il coraggio di voltare pagina.
E’ necessario ritrovare la via del dialogo e della partecipazione responsabile così come auspicato dal nuovo Presidente della Repubblica. E’ fondamentale ridare voce ai giovani, alle famiglie, alle imprese e alle classi più deboli.
L’esperienza nascente di “Italia Più” vuole offrire una risposta concreta alle aspettative di una Nazione che sta affrontando la più grave crisi valoriale ed economica della sua storia, rinnegando, e a volte disprezzando, le proprie radici cristiane.
Per realizzare tutto ciò occorre innanzitutto superare il conflitto generazionale in atto, cavalcato da coloro che hanno fatto della “rottamazione” la propria bandiera. Ma le divisioni non pagano come neanche i compromessi! Bisogna uscire dalla logica dello scontro, un vortice virale e sterile che è sotto gli occhi di tutti. Per farlo occorre unire esperienza ed energie vitali al fine di formare una nuova classe politica.