La Chiesa Cattolica nella sua bimillenaria autorevolezza ancora incide sui governanti spingendoli verso leggi più giuste e allontanandoli dai conflitti. Il ruolo che gioca è molto importante essendo l’unica realtà diffusa nel mondo ad operare concretamente in favore dell’uomo.
Una porta tra Cuba e Usa l’ha aperta proprio quel Papa (con due lettere e il suo impegno personale) che oggi chiede a tutti di fare lo stesso sforzo, forte anche del successo che il dialogo e la tolleranza hanno appena dimostrato; una potenza capace di andare oltre le ruggini della Storia che bloccano i movimenti dell’umanità verso una pace condivisa.
La guerra fredda dopo mezzo secolo è finita con una stretta di mano tra Obama e Castro. Il nemico numero uno degli Usa ha chiesto scusa al presidente americano riconoscendo in lui una persona diversa dai suoi predecessori. Voltare pagina, questa è stata la parola chiave al fine di ripartire con una nuova storia. Gli Stati Uniti decidono così di riposizionarsi come un Paese che sceglie di utilizzare la propria potenza per costruire la pace, rinunciando stavolta a mostrare l’inutile forza.
E così, proprio mentre si compiva l’atto della riconciliazione tra quei due popoli, in un’altra parte del globo il Capo della cristianità spiegava urbi et orbi il programma spirituale del nuovo Giubileo, annunciando l’apertura delle Porte Sante Papa Francesco simbolicamente, chiede di aprire queste porte a tutte le diocesi sparse nel pianeta. Con questi messaggi il mondo viene positivamente sorpreso per la capacità di cambiare, e quindi portare speranza ai giovani. Il Giubileo straordinario ha uno sguardo particolare verso i poveri e i più sofferenti, è una denuncia forte verso i corrotti e i criminali, è l’invito alla conversione. La misericordia non è un’idea astratta e così Bergoglio vuole indicarla come l’unica via per ricostruire la pace tra i popoli. Il Pontefice si è già incamminato in questa direzione, ha già iniziato ad aprire le porte del dialogo mondiale prima ancora di spalancare quella di San Pietro. E l’umanità ha tanto bisogno di questi cambiamenti.
Mentre Francesco fa il Pontefice, cioè costruisce le condizioni per unire posizioni distanti e ostili, Intra Eccleasiae la divisione e la contraddizione sembrano imperare negli ambienti dove ci si aspetterebbe almeno una certa apertura al dialogo e disponibilità ad ascoltare e accogliere. Tanti farisei continuano a pretendere dagli altri ciò che loro non vivono e non testimoniano. A volte la carità cristiana ci viene addirittura mostrata più dall’esterno dei circuiti ecclesiali che al proprio interno. Quanti movimenti laicali e congregazioni religiose creano problemi alla Chiesa provocando scandali vergognosi.
Quante divisioni fanno male al corpo mistico di Cristo specialmente quando chi dovrebbe governare con sapienza si erge a spadroneggiare e umiliare il prossimo. Pastori che invece di creare dall’interno i presupposti per spingere la Chiesa nella sua unica missione di pacificare il mondo, risultano assetati di potere e malati di narcisismo, straordinari nel preparare prediche meravigliose per gli altri ma del tutto incapaci di fare autocritica. Quanta zizzania cresce insieme al grano buono, eppure sappiamo che Gesù non ci chiederà mai di sterminare nessuno, neanche il peccatore più incallito. C’è un disegno misterioso e quindi invisibile, da rispettare: la storia sacra va avanti nonostante le attuali persecuzioni dei cristiani e i tradimenti dei nuovi Giuda.