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La solitudine e la non relazione: insostenibili per i giovani

Il futuro dei nostri giovani sembra prospettarsi non particolarmente roseo. Le difficoltĆ  di trovare un lavoro, o costretti a lavori precari, anche a causa della pandemia, il futuro debito pubblico che potrebbe pesare in particolare modo sulle nuove generazioni, sembrano essere un ulteriore fattore che andrĆ  a colpirli. Bisogna perĆ² essere fiduciosi. Storicamente dopo grandi crisi c’ĆØ stata una ripresa, si poteva solo risalire. Sta per arrivare un grande flusso di contributo da parte dell’Europa e spero che venga data prioritĆ  ai giovani, investendo a partire dal sistema scolastico. Bisogna rivalutare l’importanza e la bellezza della scuola, dare di nuovo la possibilitĆ  di incontrarsi sia a livello nazionale sia a livello mondiale attraverso gli scambi culturali. E’ necessario garantire una scuola accessibile a tutti.

Per quello che riguarda il lavoro, auspico che il boom del green, della transizione ecologica investa i giovani, affinchĆ© possano lavorare e allo stesso tempo contribuire e garantire alla custodia del creato. Mi auguro che ci sia uno sviluppo dell’economia del terzo settore, importantissima sul piano dell’assistenza alla persona, della domiciliaritĆ . Spero che i giovani possano sempre si piĆ¹ accedere al mondo del lavoro, anche nel settore digitale nella speranza che la loro capacitĆ  di muoversi nella reta sia a vantaggio di future possibilitĆ  lavorative.

Uno degli aspetti emerso in questi ultimi mesi ĆØ come la pandemia abbia influito sulla psiche dei giovani. Le associazioni di neuropsichiatria hanno lanciato un allarme. C’ĆØ stata una ricaduta pesantissima sulle nuove generazioni. I giovani hanno bisogno di vita, di relazioni, di mondi vitali nuovi. GiĆ  prima della pandemia, molti ragazzi erano relegati nel mondo virtuale e dei social, fenomeno che ĆØ aumentato esponenzialmente con il lockdown. C’ĆØ stata come un’implosione psicologica, quasi un ritiro narcisistico, un difendersi dal non poter comunicare la realtĆ . Quando uno sta solo con sĆ© stesso, sperimenta ancora di piĆ¹ le proprie fragilitĆ , angosce, ĆØ per questo che si ĆØ verificato un boom di disagio psicologico sia nei preadolescenti sia nei giovani, ma anche negli adulti. La solitudine, la non relazione sono insostenibili, in particolar modo per i giovani.

Un modo per aiutarli ĆØ riaprire gradualmente come giĆ  si sta facendo, ovviamente con tutte le precauzioni di sicurezza e dando tutte le informazioni per poter convivere con questo virus, educarci a un comportamento rispettoso verso gli altri, ma sempre vivendo, andando a scuola, riprendendo le attivitĆ  sportive e culturali. I giovani hanno bisogno di questo, dobbiamo accompagnarli e farli crescere in questa visione positiva della vita.

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