Sembra facile dire “Signore voglio seguirti dovunque Tu vada”, come fecero anche i discepoli e San Pietro con Gesù. Tante volte anche noi siamo stati come quell’uomo che davanti all’invito del Signore a fare la Sua volontà, abbiamo risposto “non ne ho voglia”. Abbiamo preferito i nostri progetti, quello che ci sembrava più giusto fare: la volontà di Dio non è sempre facile ma dimentichiamo che Lui ci dona lo Spirito Santo, che non dobbiamo fare tutto con le nostre forze e che le vie di Dio sono impervie ma sempre portano alla nostra felicità.
“Fatti, non parole”, non è solo lo slogan di una famosa pubblicità del Carosello di molti anni fa, ma anche quello che conta nella nostra vita: “Ed è chiaro che a compiere la volontà del Padre con i fatti fu colui che aveva detto: Non voglio, ma dopo si recò a lavorare nella vigna. Chi infatti promette a parole, ma non agisce con i fatti, si rifiuta di compiere la volontà del Padre.”, scriveva Origene commentando il Vangelo di questa domenica.
La conversione è un cammino, giorno per giorno, appoggiati al Signore, consapevoli della nostra debolezza, anche delle nostre cadute. È percorrere una strada che va verso il Cielo, non a parole ma confidando in Gesù. Per questo quello che conta anche oggi è saper tornare indietro dalle nostre pretese, dalle vie che ci allontanano da Dio e scegliere di camminare dietro a Cristo.
Cristo dice infatti che in cielo, quando un peccatore si converte e fa penitenza, per il Padre e gli angeli è sommo e incomparabile gaudio. Per questo proclama: “Voglio l’amore e non il sacrificio (Os 6,6)”, commentava così la conversione dell’uomo San Clemente Alessandrino. Perché seguire Cristo non è osservare una legge, ma cambiare tutta la nostra vita in un dono d’Amore.