Io sono un ammiratore di Giovanni Paolo II che durante la mia esperienza romana ho incontrato una decina di volte, sono stato ricevuto in udienza privata e invitato a cena. Ho partecipato agli incontri di Assisi e alle GMG. Mi ha colpito la sua profonda spiritualità cristocentrica e mariana, il suo voler incontrare tutti, il fascino che esercitava sui giovani, la sua contentezza quando poteva rompere il protocollo curiale ma anche la sua ieraticità in mezzo alle folle.
Nel suo pontificato ha influito la sua provenienza dalla Polonia che spiega la sua distanza dal marxismo che lo rendeva sospettoso nei confronti della teologia della liberazione nella quale vedeva il rischio di mettere in pericolo la genuinità del Vangelo. Egli era ancorato a delle certezze da cui derivava l’immagine di una Chiesa che, pur avendo abbattuto i bastioni, rimaneva al centro della scena ed era preoccupata di custodire nell’ortodossia i fedeli rimasti nell’ovile.
Sono anche un ammiratore di papa Francesco che ho incontrato in un colloquio di un’ora con altri vescovi della Sicilia solo una volta. Rimasi colpito che dopo aver parlato al Papa della situazione di Lampedusa egli subito aveva pensato di andarci. Papa Francesco, influenzato dal suo essere gesuita e dalla sua provenienza dall’America Latina, si considera vescovo di Roma più che Capo di Stato. Egli vuole che la Chiesa sia un ospedale da campo; da questo deriva una impostazione pastorale di chi vuole stare in mezzo alla gente e vuole uscire dall’ovile per andare verso le periferie geografiche ed esistenziali e incontrare i lontani e per ascoltare le loro ragioni.
Papa Francesco si presenta nella sua normalità ed ha un’attenzione particolare alle singole persone come dimostrano le sue telefonate inaspettate.
Pur provenendo da due contesti geografici e storici diversi, hanno tuttavia alcuni tratti comuni, che Papa Francesco ha sottolineato nel centenario della nascita di san Giovanni Paolo II: “La preghiera, la vicinanza al popolo e l’amore alla giustizia coniugato con la misericordia”.