Il richiamo alla “compattezza”, le indicazioni sulla prossima legge di bilancio con l’invito ai ministeri a evitare “sprechi”. E poi l’annuncio che presto sulla riforma Costituzionale si farĆ sul serio, visto che ĆØ pronta la proposta messa a punto dalla ministra Casellati. Insomma, il ritorno sui banchi, per il governo guidato dalla premier, Giorgia Meloni, non ĆØ stato una pura formalitĆ , ma una vera e propria assunzione di responsabilitĆ , mettendo tutti con le spalle al muro. E cosƬ al primo Consiglio dei ministri, dopo la pausa estiva, la Meloni ha preso la parola per ricordare ai suoi ministri che ādobbiamo essere pronti a fare di piĆ¹ e meglioā, anche perchĆ© āci aspetta un anno molto impegnativo che culminerĆ con le elezioni europee e la presidenza italiana del G7ā. Impegni importanti, ai quali la premier guarda con estrema attenzione, essendoci in ballo la tenuta della sua maggioranza e il prestigio dellāItalia nel contesto internazionale.
Nonostante le minacce dellāopposizione, pronta a paventare un autunno caldo, e le irresponsabili tensioni delle piazze, agitate da chi, demagogicamente, soffia sul fuoco della polemica per il ridimensionamento del Reddito di Cittadinanza (i dati sul lavoro confermano la bontĆ della linea scelta) Palazzo Chigi vuole seguire la propria rotta, costi quel che costi. Per questo, sottolinea la premier rivolgendosi alla squadra di governo, āserve il massimo della compattezza, della determinazione, della concentrazioneā. A cominciare dalla scrittura della prossima legge di Bilancio, che dovrĆ āconsolidare e rafforzareā la direzione tracciata dalla manovra dello scorso anno. Lāobiettivo, quindi, ĆØ quello di confermare il taglio del cuneo fiscale, destinare risorse alle famiglie e incrementare i fondi per le politiche demografiche e la natalitĆ . Per la Meloni la finanziaria dovrĆ essere “seria, per supportare la crescita, aiutare le fasce piĆ¹ deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese”. Finora, ricorda, “abbiamo conseguito risultati molto importanti, superiori a quelli della Germania e della Francia, i mercati hanno premiato le nostre scelte, lo spread ĆØ basso, i dati sull’occupazione sono ottimi, il Pil nel primo semestre ha sorpreso tutti gli analisti, l’andamento delle entrate fiscali ĆØ positivo. Ma dobbiamo tenere i piedi ben piantati a terra. Tutti gli osservatori ci dicono che la congiuntura si sta facendo piĆ¹ difficile. Quindi le risorse disponibili devono essere usate con la massima attenzioneā.
Inutile girarci intorno, dietro lāangolo i rischi ci sono eccome. Far finta di nulla sarebbe un grave errore, anche perchĆ© lāEuropa ce lo farebbe pagare caro. E di questi tempi le multe vanno evitate. Lāavviso ai naviganti, a chi in maggioranza intende piantare bandierine nonostante la scarsitĆ di fondi a disposizione, ĆØ piĆ¹ che mai chiaro. Entro il 27 settembre, evidenzia la Meloni, andrĆ presentata in Parlamento la Nadef, āil documento di riferimento per lo scenario macroeconomico che ci servirĆ per indirizzare il nostro lavoro”. Il conto alla rovescia insomma ĆØ giĆ iniziato, e la premier confessa di condivider la richiesta del titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, di invitare ogni ministero “a verificare nel dettaglio le risorse attualmente spese, i capitoli di spesa, le misure attualmente finanziate. Lo dico perchĆ© sprechi e inefficienze devono essere tagliati e le poche risorse che abbiamo devono essere spese al meglio”. D’altronde quello attuale, sottolinea, “ĆØ un governo che ĆØ stato scelto dagli italiani anche per rompere quello status quo che abbiamo ereditato. Se ci sono misure che non condividiamo politicamente, quelle misure non vanno piĆ¹ finanziate e le risorse recuperate utilizzate per gli interventi che sono nel nostro programma”. Di certo, chiarisce senza troppi giri di parole, “non possiamo permetterci sprechi, stiamo pagando in maniera pesante il disastro del Superbonus 110%”, “una tragedia contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani. Grazie a norme scritte malissimo si ĆØ consentita la piĆ¹ grande truffa ai danni dello Stato”.Ā Sul fronte delle riforme, poi, la Meloni spiega che la proposta riguardante quella costituzionale “ĆØ pronta”. “SarĆ uno dei primi provvedimenti che vareremo – annuncia -, ma ci sono anche il completamento dell’autonomia differenziata, la riforma della giustizia, la delega fiscale che dobbiamo portare a compimento”.
Ad impegnare nelle prossime settimane il governo, tuttavia, sarĆ anche “un altro grande capitolo” tornato caldo, ovvero quello legato ai flussi migratori. “L’Italia sta subendo una pressione migratoria come non si vedeva da molti anni a questa parte – riconosce la premier -. Ć difficile spiegare all’opinione pubblica quello a cui assiste e lo capisco bene. I dati dicono che c’ĆØ un forte aumento rispetto all’anno precedente anche se, leggendo attentamente questi numeri, si assiste ad un rallentamento dell’aumento dei flussi migratori. La direzione intrapresa dal Governo ĆØ quella giusta: accordi con i Paesi del Nord Africa, di partenza e transito dei flussiā. Infine, ma non certo ultimo per ordine dāimportanza, un messaggio forte a quella parte del Paese debole, in forte sofferenza. āSono rimasta profondamente colpita, come immagino tutti voi, da quello che ĆØ accaduto al Parco Verde di Caivanoā, ha detto la premier, parlando in Consiglio dei ministri, dell’episodio di abusi di gruppo contro due cuginette. “Le cronache ci hanno riportato notizie terribili e credo sia necessario che questo Consiglio dei ministri esprima solidarietĆ alle vittime e alle loro famiglie – ha aggiunto – CosƬ come, e credo di interpretare il sentimento di tutti, esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla giovane vittima del terribile stuproā. “Intendo raccogliere l’invito formulato da don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, a recarmi sul luogo – ha spiegato -: non perĆ² per una semplice visita o, peggio, per una passerella, bensƬ per offrire sicurezza alla popolazione, e per offrire ai giovani la possibilitĆ di praticare sport, anche di livello. Insieme ai ministri Piantedosi e Abodi, ritengo che il Centro sportivo debba essere ripristinato e reso funzionante, immaginando – una volta superate le formalitĆ burocratiche, ma il prima possibile – di affidarne la gestione al gruppo sportivo delle Fiamme Oroā. Un governo serio deve fareĀ ancheĀ questoā¦.