I prezzi dei prodotti agroalimentari, purtroppo, hanno ancora subito aumenti eccessivi, come è già accaduto negli ultimi tre anni, a discapito delle famiglie italiane e del loro potere d’acquisto. Come ogni cittadino sa, i prezzi sono arrivati a livelli esorbitanti e, le speculazioni in atto, sono francamente insostenibili. ISi registrano tra i prezzi all’origine e quelli alla tavola, sbalzi enormi e sicuramente speculativi pagati dalle famiglie per il proprio sostentamento. Le carote, ad esempio, vengono pagate 35 centesimi al chilo a coloro che le coltivano ma invece, sui banchi del supermercato, per lo stesso quantitativo di quella verdura, il cittadino paga quasi due euro. Ciò non è più sostenibile e non è possibile andare avanti così. I prezzi di queste speculazioni vengono pagate dai contadini i quali, con fatica, si alzano ogni mattina alle quattro per coltivare i propri orti e dai cittadini che acquistano le verdure. Occorre quindi intervenire con celerità per bloccare queste speculazioni e, le istituzioni competenti, nella fattispecie il ministero delle Politiche Agricole, deve agire in maniera molto determinata. Alla luce di quanto descritto, per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie, è necessario agire in fretta, attraverso dei patti di filiera che garantiscano il riequilibrio, imponendo dei tetti sui prezzi dei prodotti agricoli. Ciò costituirebbe un deterrente alla speculazione e una forma di salvaguardia per i consumatori.
E’ necessario sottolineare che, la tutela delle famiglie e dei cittadini meno abbienti, parte dal contrasto all’evasione fiscale la quale, non è solamente una questione di carattere etico morale e di violazione delle leggi in essere per quanto riguarda la tassazione, ma anche un ostacolo per la possibile riduzione delle imposte perché, se tutti le pagassero, Il loro importo sarebbe minore. Anche per l’aumento dell’evasione fiscale, le diseguaglianze continuano ad incrementarsi e, di conseguenza, il mercato riceve un colpo molto forte a causa della diminuzione del potere d’acquisto di tanti cittadini, con grave nocumento per tutti coloro che operano in questo settore. La mancanza di risorse dovuta all’evasione fiscale, si traduce anche in una diminuzione dei servizi che lo Stato fornisce ai cittadini, sia in termini di quantità chiedi qualità e ciò rappresenta un elemento di gravità inaudita.
È quindi necessario rafforzare le verifiche e i controlli fiscali per contrastare l’evasione. Inoltre, contestualmente, sarebbe importante introdurre una patrimoniale sulle grandi ricchezze, al fine di aiutare il contrasto alle crescenti diseguaglianze. Un ulteriore tema su cui agire è costituito dai salari, introducendo ad esempio quello minimo per legge, ostacolando così anche il lavoro nero e i cosiddetti “contratti pirata”. Ciò, per lo Stato, significherebbe anche avere maggiori entrate fiscali e, di conseguenza, avere la possibilità di aiutare di più i cittadini in difficoltà.