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Quattro anni insieme con successo

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E'innegabile che quello attuale sia un momento particolarmente problematico per il mondo dell'informazione, nonché causa di forte instabilità. Questo perché la nuova era digitale, soprattutto attraverso l'influenza dei social media, ha frammentato la comunicazione soggettivandola in modo spropositato. Ognuno pensa che, utilizzando il proprio smartphone, possa dare notizie, informare e addirittura formare le coscienze. I giornali sono diventati nicchie per alcuni mentre l’online mostra la sua forza presuntuosa nell’arrivare sempre e ovunque si desideri. Le news arrivano alla velocità della luce e tutto ciò che si pubblica può restare inesorabilmente anche se fakenews.

Per questo la sfida della comunicazione risulta ancora più complessa di quanto non fosse in passato: offrire un contenuto originale, approfondito, in grado di dare a ognuno la possibilità di confrontarsi senza assoggettarsi a schieramento di sorta e, soprattutto, cercare di discernere un'informazione corretta, risulta senz'altro il compito più difficile per un quotidiano online. Ma è questo che, da quattro anni a questa parte, In Terris cerca di testimoniare: conoscere e far conoscere, utilizzare gli strumenti di comunicazione in modo trasversale, concedendo un terreno di dialogo eludendo i vincoli della settorialità, nella consapevolezza che questi mezzi non hanno il compito di distruggere qualcuno ma di farsi viatico per una comprensione vera e corretta della realtà che ci circonda.

Forse per questo, a un passo dal lustro di vita, In Terris ha visto crescere notevolmente i suoi consensi, basando sugli imprescindibili valori cristiani la sua vocazione oggettiva e generalista, promuovendo un tipo di informazione che potesse innanzitutto guidare i lettori verso una maggiore coscienza dei rischi della disinformazione. Come ricordato da Papa Francesco nel suo Messaggio per la celebrazione della 52a Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, “le notizie false rivelano la presenza di atteggiamenti al tempo stesso intolleranti e ipersensibili, con il solo esito che l'arroganza e l'odio rischiano di dialagare”. Ecco perché “nessuno di noi può esonerarsi dalla responsabilità di contrastare” il rischio dell'informazione deviata, inquinata dal rancore senza un vero e proprio dialogo.

Nessuno in questo quotidiano si nutrirà mai di rabbia e calunnia. La forza di In Terris in questi quattro anni è consistita nell'opporsi ai facili cedimenti e al malcostume, restando terreno aperto di confronto. I due ingredienti essenziali che, come ricorda ancora il Santo Padre, “non possono mancare perché le nostre parole e i nostri gesti siano veri, autentici, affidabili”.

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don Aldo Buonaiuto: Fondatore e direttore editoriale di In Terris, è un sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII. Da anni è impegnato nella lotta contro la prostituzione schiavizzata