Quali sono le priorità del mandato di von der Leyen

Ursula von der Leyen
Foto © Laurie Dieffembacq (Imagoeconomica)
Ursula von der Leyen è stata rieletta per un secondo mandato alla guida della Commissione europea e ha tenuto un discorso programmatico al Parlamento europeo. La sua elezione si è tenuta in un periodo assai problematico per la vita degli europei, nel mezzo di conflitti e di equilibri compromessi tra il blocco occidentale, soprattutto con Russia e Cina, e nell’incertezza di quale modello di sviluppo produttivo e di sicurezza adottare, nonché del modello di governance politico del continente.
Von der Leyen è stata eletta con 401 voti a favore, 284 contrari, 15 astenuti e 7 schede nulle. I votanti sono stati 707, con la necessità di superare la soglia di 360 voti. Limite ben superato, se pensiamo che la sua nomina è stata contrastata anche da 50 franchi tiratori. Dopo trattative infinite, la coalizione costituitasi nel Parlamento UE comprende i Popolari, i liberali, i socialisti e i verdi.
C’era grande attesa per l’eventuale sostegno di Giorgia Meloni, ma alla fine, a causa di veti incrociati, la possibilità è fallita. Tuttavia, le porte della collaborazione non sono chiuse, con il capo della commissione che ha prontamente sottolineato l’interesse al confronto e alla collaborazione con tutte le forze pro UE, pro Ucraina e pro Stato di diritto, come d’altronde è per Meloni. Lo stesso capogruppo dei conservatori in Parlamento UE, Procaccini, si è espresso fiducioso sulla futura collaborazione.
Poi, Ursula von der Leyen ha precisato le priorità del suo mandato, elencando come primo punto l’obiettivo di realizzare un’Europa forte e competitiva. Un tema assai importante per il nostro futuro, sfidato dai paesi emergenti che competono nei mercati senza riguardo per la condizione dei lavoratori, talvolta schiavizzati senza potere contrattuale, senza welfare e senza alcun diritto paragonabile alla condizione dei lavoratori europei. Di qui l’esigenza di aumentare qualità e produttività in Europa, rafforzando l’education, la ricerca e la collaborazione univoca degli stati aderenti a dotarsi degli stessi programmi concordati. Sono gli argomenti che von der Leyen ha commissionato in un notevole approfondimento a due illustri italiani: Mario Draghi ed Enrico Letta.
Altra priorità sottolineata è la sicurezza dei cittadini europei; innanzitutto la difesa della UE, che dovrà provvedere ad allestire un esercito all’altezza della protezione dei nostri interessi, ma oggi addirittura di premunirsi dalle nubi sempre più nere di paesi dittatoriali che ci hanno riportato alle dinamiche di aggressione che sembravano seppellite con la sconfitta nazifascista.
Ma sicurezza anche nell’approvvigionamento dell’energia rinnovabile, abbinata a un modello di sviluppo per competere in qualità. Infatti, dall’autonomia energetica UE dipendono fattori assai delicati e fondamentali per il nostro futuro: affrancarsi dalla fornitura energetica dei nemici, superare le fonti fossili per quelle rinnovabili e raggiungere l’efficienza e costi ridotti sono programmi di grande valore che, superandoli, non potranno che dare slancio ai popoli europei.