In Italia attualmente, sul fronte del diritto all’abitare, la situazione è pessima. Basti pensare che, i mutui e gli affitti, sono clamorosamente aumentati ma, il problema più grande, è la mancanza di offerta in materia di edilizia residenziale pubblica. Ormai da molti anni, non vengono più effettuati investimenti pubblici su questo versante e le ristrutturazioni necessarie, in tanti casi, non vengono eseguite nella misura corretta.
Inoltre, le liste d’attesa per gli alloggi popolari, sono molto lunghe e ciò causa una situazione di grave disagio tra la popolazione. Oltre a questi fattori, negli ultimi anni, ha preso sempre più piede il cosiddetto “affitto breve”, attuato dai proprietari al fine di evitare il protrarsi di episodi di morosità e la possibilità di dare in locazione, in ogni momento, degli immobili con guadagni maggiorati. Tale fenomeno, nel nostro Paese, ha degli effetti dirompenti, in quanto toglie alcune possibilità alle famiglie, in particolare alle giovani coppie, di affittare un appartamento.
In riguardo alle ultime novità nell’ambito del “Salva – Casa”, in genere, tendo a dare un giudizio negativo, in quanto è presente una sorta di condono per alcune casistiche e ciò dà un messaggio sbagliato ai cittadini. Preferirei la messa in campo di interventi strutturali importanti, come ad esempio investimenti in edilizia abitativa pubblica dedicata alle famiglie e una regolamentazione in materia di bed & breakfast.
Bisogna contrastare la progressiva desertificazione dei centri urbani, la conseguente ricaduta sui negozi di prossimità e, nel contempo, garantire la sicurezza dei quartieri. Il diritto alla casa deve essere tutelato nonché ampliato e affrontato sia in maniera strutturale che congiunturale.