La festa dell’Annunciazione del Signore, che quest’anno ricorre nel cuore del cammino Quaresimale, ci mette davanti ad un assurdo: come può una donna, per quanto preservata dal peccato, essere la madre di Dio? Ci possiamo sforzare di darne una spiegazione ma rimane qualcosa di difficile, anzi impossibile, da comprendere con la nostra ragione!
La fede è così: Maria ci mostra che non siamo noi al centro della realtà, né la nostra intelligenza può spiegare tutto. Sono tante le cose che nella nostra vita non comprendiamo, riusciamo qualche volta ad avere alcune spiegazioni, la scienza e la tecnologia avanzano ma poi ci si rende conto davanti a tanti fatti che la maggior parte di quello che accade non risponde alle nostre logiche, per quanto evolute.
La vera Sapienza l’uomo la dimostra nel sapere che non può spiegare tutto, che nella vita c’è un mistero che non ci appartiene, che siamo in fondo delle creature; così è la grandezza di Maria che non chiede spiegazioni. Non ne ha bisogno. Lei sa che Dio sta compiendo in Lei quest’opera e vi entra dentro, appoggiata alla Sua promessa. Questa è la fede: Dio non mi deve spiegare quello che fa e perché lo faccia: entrare nei disegni di Dio significa smettere di pretendere di comprendere tutto.
Con la fiducia, che è il cuore della Solennità di oggi, potrò assistere all’opera del Signore nella mia vita. Questa è l’umiltà, che fa grande l’uomo, così come avviene per Maria. Solo così posso scoprire la presenza di Dio, il suo agire in me: riconoscerò che Dio ha sentieri spesso incomprensibili, tante volte nemmeno facili da percorrere, come è stato per la Santa Famiglia, ma quando vi entro dentro si svelano come vie di gioia, di Pace e di vita piena.