Da alcune settimane la situazione dei contagi COVID-19, sta nettamente migliorando con una diminuzione sia nel numero che nella percentuale dei tamponi positivi sul totale dei tamponi eseguiti. C’è una minore pressione su ospedali e terapie intensive. Inoltre, il numero dei decessi, che è l’ultimo paramento ad aumentare nella fase di ascesa della curva e l’ultimo a diminuire quando questa discende, è in riduzione. Anche l’incidenza dei casi per 100.000 è al di sotto di 50 e ciò ha consentito ormai da tempo di riprendere il tracciamento dei contatti.
In questo scenario epidemiologico sostanzialmente positivo vi sono però alcuni segnali rilevati nell’ultimo periodo che indicano un certo rallentamento della discesa della curva testimoniato, ad esempio, da una stazionarietà (o lievi oscillazioni in crescita) dell’Rt che rimane comunque al di sotto di 1. E’ di fatto in atto una competizione tra la diffusione del virus – la variante Delta è più trasmissibile delle altre – e il numero dei soggetti protetti con il vaccino che raggiunge oggi l’80% della popolazione vaccinabile, traguardo questo ragguardevole anche se non sufficiente al raggiungimento dell’immunità di gregge.
Restano ancora alcuni problemi aperti. La durata della protezione vaccinale e quindi la necessità o meno di una terza dose che, oggi, viene saggiamente limitata a soggetti più fragili per patologia ed età, ma che domani potrebbe ampliarsi ad altre categorie di persone. La stagione fredda, con la co-circolazione del virus influenzale per il quale è indispensabile eseguire la protezione vaccinale specie nelle categorie a rischio.
Ad oggi le riaperture non hanno determinato un impatto significativo sull’aumento dei contagi anche se, proprio in vista di situazioni che si potrebbero venire a creare con la stagione fredda, sarebbe importante non abbassare la guardia per quel che attiene i mezzi di protezione ed in particolare l’uso della mascherina. In quella logica che ha contraddistinto questa pandemia fin da subito sia in Italia che in Europa, è importante che al rigore nel rispetto delle norme di prevenzione si associ, quando è possibile dal punto di vista epidemiologico, un allentamento delle stesse. Per questo motivo la proposta del Sottosegretario Sileri di attuare la quarantena solo per i contatti stretti dei positivi potrebbe andare in questa direzione. Come sempre però è avvenuto nel corso di questa pandemia, nel caso si attuasse questa misura, bisognerà verificare che non abbia dei contraccolpi negativi sulla curva dei contagi. Pronti quindi a ritornare indietro se necessario.