Continua a Johannesburg in Sudafrica il vertice promosso dai Paesi promotori Brics che si propongono la dedollarizzazione dei mercati finanziari globali. Lo scopo di Cina, Russia, India, Brasile, sarebbe quello di riunire intorno a loro tutti i paesi che non si riconoscono nei commerci dominati dai paesi occidentali, per edificare un sistema regolatore che nei commerci riduca le attuali egemonie. A prima vista e con gli schemi correnti di valutazione nei nostri paesi democratici, potrebbe sembrare cosa buona. Infatti noi siamo abituati all’idea che i commerci sono commerci, e che la concorrenza rafforzi il sistema economico rendendo robuste imprese e consumatori.
In effetti le egemonie sono sempre penalizzanti, e per ridurle allo stato di efficienza (nel senso di non sfruttare chi è più debole), la concorrenza non può fare che bene. Ma questo modo di pensare appartiene a noi, alla opinione pubblica di paesi democratici, e non ad altri paesi dove non c’è che un pensiero e un potere: quello degli autocrati. I poteri nei paesi non democratici sono detenuti da una sola persona che nei fatti ha il potere di vita o di morte di ogni persona piegata al suo potere, ed al massimo al potere di una cerchia ristretta di oligarchi. Costoro sono in grado di alimentarsi delle più plateali menzogne sostenuti da un potere che gli deriva dal sistema di violenza che usa a garanzia della sua stabilità di governo. Proprio in queste giornate, si è collegato in streaming con il vertice, il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. È stato costretto a fare il suo discorso on line, per evitare l’arresto a causa della condanna a suo carico per le sue brutali responsabilità di aggressione illegale dell’Ucraina.
Nella comunicazione rassegnata ai partecipanti al summit ha ripetuto che secondo lui, lo avrebbero obbligato alla occupazione. Tutti sanno che lo stesso comportamento è stato riservato ai georgiani, rei come gli Ucraini di opporsi alla pretesa sottomissione di Putin. Il suo discorso però era diretto ai tantissimi paesi governati da dittatori che negano le più elementari libertà, e molti di loro, come l’Iran, paesi paragonabili solo al nostro medioevo.
Ma nel summit sono presenti anche paesi democratici come il Brasile ed India. Questi paesi emergenti, legittimamente ricercano migliori condizioni generali nel sistema finanziario internazionale, ma dovrebbero sapere che non basterà qualche illusione di protagonismo e qualche eventuale vantaggio momentaneo per compensare i rischi avventurosi di affidare le sorti dei loro popoli ad un nuovo potere dominato da paesi governati contro ogni diritto naturale dell’uomo e che usano il commercio per scopi militari e di dominio. Infatti il loro “nuovo ordine” che annunciano, è alternativo al progresso civile e sociale. Il miglioramento del sistema finanziario e dei commerci meglio concepirli con una battaglia di revisione degli organismi internazionali tra paesi democratici rispettosi delle leggi internazionali e dei diritti umani.