Il Vangelo di questa terza domenica di Avvento ci presenta San Giovanni Battista, che prepara l’annuncio della venuta del Messia. Il precursore, infatti, riconosce che il suo battesimo è soltanto simbolico, un invito a chiedere perdono, a preparare l’accoglienza del Salvatore.
«Io vi battezzo con acqua», afferma. Il battesimo di San Giovanni è infatti un atto solo esteriore, mentre il battesimo di Gesù sarà del tutto diverso: all’elemento dell’acqua, comunque necessario perché l’uomo riconosca il suo bisogno di essere purificato, si unirà infatti l’azione dello Spirito Santo che ci rigenera interiormente.
San Gregorio Magno affermava che «Giovanni Battista, precorrendo la grazia del Redentore, predica la penitenza, perché il peccatore, morto per la colpa, riviva attraverso la conversione» (Omelie sui Vangeli I, 20, 14). L’opera del Battista è dunque preparare l’accoglienza al Signore, un’esortazione che ritorna sempre nella storia di ogni uomo, ogni volta che il Signore nella sua grande misericordia invia un profeta ad annunciare la Salvezza donataci da Gesù.
Ognuno di noi è chiamato a chiedere a Dio la luce necessaria per potersi convertire, ogni giorno: perché convertirsi è cominciare a mettere nuove radici nella nostra vita, a dare i frutti di opere Sante di cui parla anche San Giovanni a chi gli chiede “che cosa debba fare”. Frutti che manifestano che in noi ha messo dimora l’amore, quello vero, che nasce dall’incontro con Cristo, la cosa più importante, la sola che resterà alla fine.
Allora vedremo che si realizzerà davvero in noi il bellissimo messaggio di Speranza del profeta Sofonia che viene proclamato nella prima lettura «il Signore tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia».