La voce degli ultimi

martedì 24 Dicembre 2024
6.2 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

martedì 24 Dicembre 2024

“I poveri non sono persone fallite”. L’economia di Francesco

Il Vangelo dei poveri predicato da papa Francesco. “Non siete degli scarti. Degli uomini inferiori. Persone fallite. Come vuole a volte farci credere la società. Agli occhi di Dio, siete un tesoro. Un dono. Una vita. Una dignità. Sui vostri volti, vediamo il volto sofferente di Cristo. Che ci invita a un amore urgente. E a un cuore aperto“. Il  Pontefice si è rivolto in udienza ai poveri e ai senzatetto. Assistiti dai volontari dell’associazione “Lazare”. E ha evidenziato: “Voi siete un dono prezioso. Che ci fa vedere l’amore del Signore. Voi che vivete questa bella avventura. Con la vostra storia. A volte carica di tristezza. Di solitudine. Di lacrime. Di prove. Di esclusione. E di rifiuto”.FrancescoQuella testimoniata da Francesco è una Chiesa aperta. Che esce da se stessa. Si china sui poveri. Si spalanca al mondo e all’umanità. Sentendosene parte. Sapendo di condividere la sua sorte. E di avere contratto, in Cristo, un debito di servizio nei
suoi confronti. Quella costruita da Francesco (nei viaggi, incontri, attività diplomatiche) è un’evangelizzazione estranea a compromessi. O ad alleanze di comodo. Libera. Rivolta ai poveri. E a ogni situazione di bisogno e di sofferenza. Estranea al giudizio. Capace di sostenere e accompagnare con volto di madre. FrancescoC’è chi legge la sua “Chiesa povera per i poveri” e riformatrice secondo un’ermeneutica della rottura. Come se sancisse un taglio netto. E un rifiuto del Magistero dei suoi predecessori. Nulla di più sbagliato. È la lettura che fanno di Francesco sia certi progressisti immaturi. Come li ha chiamati lo stesso papa Bergoglio. Per applaudirlo in un modo capzioso e improprio. Sia i cosiddetti tradizionalisti. Per denigrarlo. E denunciarlo come eretico. Il Pontefice, invece, è molto attento a riferirsi spesso a san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Che non a caso sono i due autori più citati nell’enciclica “Laudato si’”. Soprattutto laddove enuncia aspetti che potrebbero sembrare particolarmente innovativi. Parlando della Chiesa povera per i poveri Francesco cita continuamente il Vangelo. E i suoi predecessori sul soglio di Pietro.FrancescoÈ innegabile l’affievolirsi nei secoli del messaggio di misericordia divina. Che invece pervade tutto l’Antico e il Nuovo Testamento. Forse a molti è sembrato che un Dio che prova compassione venisse impoverito. E troppo spesso è stata attribuita a Dio la concezione umana di giustizia. Che non è la sua. Per fortuna degli uomini. Papa Francesco punta a questa riscoperta. Lo slancio che porta a Dio e quello che porta al prossimo è lo stesso. Sia come singolo. Sia nelle strutture sociali che l’umanità ha creato. A documentarlo è il Vangelo. La tentazione, invece, è da sempre quella di dividere le due cose. Mentre l’impegno nell’una è la verifica della bontà dell’altro. E la misericordia è l’attuazione della Scrittura.FrancescoIl Papa elogia i giovani che si occupano di chi ha più bisogno. “In questi tempi di incertezza. Di fragilità. Invece di sprecare la vostra vita pensando soltanto a voi stessi. Fate l’esperienza della coabitazione solidale. Questo vi dà modo di arricchire la vostra vita. Diventando sorgente di speranza. Per chi non crede più in sé stesso. E si sente umiliato”. Infatti, prosegue papa Francesco, “avete voluto essere, per le persone che servite, la mano. Gli occhi. Le orecchie. Il sorriso di Dio. A loro manifestate la vicinanza del Signore. Che si prende cura del suo popolo. Soprattutto di coloro che sono feriti. E piegati dai pesi della vita. Col vostro impegno e la vostra dedizione cercate di essere cristiani. Non solo a parole. Ma nei fatti. Così portate molto frutto”.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario