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Perché possiamo inserire Matteo Messina Denaro tra i soggetti irrecuperabili

Matteo Messina Denaro il giorno dell'arresto. Foto: Carabinieri

Dopo trent’anni di latitanza, il 16 Gennaio 2023 è stato arrestato Matteo Messina Denaro, potentissimo boss di Cosa Nostra, soprannominato U siccu e Diabolik, e ritenuto il mandante di alcune delle stragi più efferate che hanno caratterizzato la storia italiana nella seconda metà del secolo scorso. Nato a Castelvetrano il 26 aprile 1962, Messina Denaro è considerato il leader indiscusso della mafia sviluppatasi nella provincia di Trapani, essendo riuscito a estendere la sua influenza fino alle province di Agrigento e Palermo.

Dopo essere stato denunciato per associazione mafiosa nel 1989 per il suo coinvolgimento nella faida tra gli Accardo e gli Ingoglia di Partanna, nel 1991 uccide per sua mano Nicola Consales, proprietario di un albergo di Triscina che aveva osato lamentarsi di “quei mafiosetti sempre tra i piedi” con una sua impiegata (all’epoca amante di Messina Denaro). Nei primi anni 80, U siccu continua la sua ascesa criminale all’interno dell’organizzazione mafiosa: il “giovane rampante” (come lo definirà il collaboratore di giustizia Baldassarre Di Maggio), divenuto capo della Cosca e del Mandamento di Castelvetrano si schiera, infatti, con il clan dei Corleonesi durante la seconda guerra di mafia.

Insieme ad altri mafiosi di Brancaccio e di Trapani, nel 1992 Messina Denaro si reca a Roma per effettuare degli appostamenti nei confronti di Maurizio Costanzo e per togliere la vita a Giovanni Falcone e al ministro Claudio Martelli: secondo quanto pianificato dal gruppo di fuoco, gli attentati si sarebbero dovuti realizzare mediante l’utilizzo di revolver, fucili e kalashnikov procurati da Messina Denaro; tuttavia, in un secondo momento, Salvatore Riina sentenziò che la morte di Falcone sarebbe dovuta avvenire secondo modalità differenti.

Nel luglio dello stesso anno, Messina Denaro partecipa attivamente all’uccisione del capo della cosca di Alcamo, Vincenzo Milazzo, che aveva iniziato a mostrare atteggiamenti di reticenza in relazione alle decisioni di Riina. Successivamente, U siccu strangola a morte anche la compagna incinta di Milazzo (Antonella Bonomo) e partecipa al fallito attentato al vicequestore Calogero Germanà.

Anche dopo l’arresto di Salvatore Riina, Matteo Messina Denaro, insieme a Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca e i fratelli Graviano, continua ad adottare la strategia degli attentati dinamitardi: di questi, ricordiamo quelli avvenuti a Firenze, Milano e Roma, ai quali prende parte uno degli uomini di Messina Denaro, Antonio Scarano; i tre attentati, complessivamente, uccisero dieci persone e ne ferirono più di cento. Ogni volta che parlo di arresti di mafiosi, mi chiedono se dopo questi orrendi misfatti l’incremento delle pene possa essere un deterrente; la risposta è: no.

Difatti già Enrico Ferri collocava i mafiosi nella categoria delle persone nient’affatto sensibili alla deterrenza, anzi considerano la pena come un prezzo da mettere in conto e le uccisioni, come dei compiti da assolvere con grande soddisfacimento personale in quanto cinica espressione di potere personale e di affermazione del singolo e del gruppo malavitoso finanche contro i poteri dello Stato.

Lo stesso Ferri poi parlava anche di refrattarietà all’azione dell’incremento delle pene da parte i quelli che definiva i “Santi” o gli “eroi”, tra i quali possiamo inserire per esempio i terroristi. Solo l’uomo comune secondo lo stesso illustre nostro antenato è sensibile all’incremento deterrente delle pene.

Più recentemente gli studi sulla recuperabilità dei detenuti ci ha concesso di considerare tre categorie di persone: i “Soggetti irrecuperabili “tra i quali perlappunto i terroristi. Poi seguono i “Soggetti recuperabili grazie ad un trattamento qualificato” a secondo del singolo caso tra i quali vi troviamo alcolisti, tossicodipendenti e persone con disturbi di personalità o psicopatologia. Poi in 40 anni di attività come Criminologo Clinico vi è una terza categoria quale quella dei “Soggetti spontaneamente recuperabili “e per fortuna in questi casi possiamo proficuamente pensare ad una dedizione senz’altro migliore da parte della società affinché si possa parlare miglioramenti nelle politiche riabilitazione sociosanitarie. Tutti questi argomenti peraltro saranno oggetto di particolare approfondimento da parte di notissimi Docenti del Master Universitario di Criminologia Clinica e Scienze forensi dell’Università San Raffaele unitamente al Consorzio universitario Humanitas di Roma in partenza a Marzo 2022 p.v. da me diretto. Tra i Docenti vi troviamo Magistrati non solo italiani, Psichiatri e noti criminologi esperti del settore Vedi locandina allegata. In conclusione Matteo Messina Denaro possiamo inserirlo tra gli irrecuperabili, allora come ora.

Approfitto dell’argomennto per un doveroso ricordo al prof. Francesco Bruno notissimo criminologo venuto a mancare pochi giorni fa. Va ricordata negli anni la sua preparazione scientifica, la sua tenacia e la sua capacità di approfondimento di ogni problematica di natura anche psichiatrico forense nonchė investigativa. È stato per me un ottimo e preparato collega, in alcuni processi penali collegiali un bravissimo partner e in altri un degno e valoroso avversario.

Vincenzo M. Mastronardi: