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Pellegrini di speranza per diffondere la cultura della pace

Foto di NoName_13 da Pixabay

In vista del nuovo anno auspico che, la pace e la fraternità tra i popoli, alla luce del Giubileo che stiamo vivendo, possano tornare a regnare sovrane. In altre parole, seguendo il motto dell’anno giubilare, ovvero essendo “Pellegrini di speranza”, abbiamo il compito di diffondere quella che si potrebbe definire una “cultura della pace” a 360 gradi, partendo dalle nostre comunità fino ad arrivare ai rapporti diplomatici tra i diversi Paesi. La finalità comune deve essere l’impegno congiunto per far cessare quella che, con assoluta lungimiranza, Papa Francesco, ha definito “Terza guerra mondiale a pezzi”, attraverso una politica attiva di disarmo e dialogo reciproco, iniziando proprio dall’Europa cristiana e dall’esempio che ci hanno donato i padri fondatori i quali, con grandi sforzi, ci hanno permesso di vivere il più lungo periodo di pace e sviluppo dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

Il perseguimento di questo obiettivo però, necessita anche e soprattutto del dialogo interreligioso il quale, in un momento di forte tensione internazionale, costituisce un elemento fondamentale per la creazione di ponti fra culture diverse e, soprattutto, per il superamento dei conflitti. Tutti noi pertanto, senza riserve, abbiamo il dovere di promuovere un dialogo scevro dai pregiudizi facendo sì che, le religioni, possano promuovere, sempre e ad ogni latitudine, il rispetto reciproco, la pace, la fraternità e un dialogo costruttivo.

Civiltà dell’Amore, da sempre, è impegnata per diffondere una cultura del disarmo e della pace a tutto campo, focalizzando la nostra azione su quella che, il Santo Padre, nell’enciclica “Fratelli tutti”, aveva definito “fraternità”, un valore da promuovere attraverso fatti concreti e ispirati al bene del nostro prossimo, ad ogni latitudine. In particolare, negli ultimi tempi, ci stiamo focalizzando sulla promozione di tavoli di dialogo interreligioso nella città di Assisi dove, seguendo l’esempio di San Francesco e il suo orizzonte luminoso di pace il quale, senza alcuna esitazione, dovrà costituire il faro conduttore per tutta l’umanità nell’anno che ci apprestiamo a iniziare.

Giuseppe Rotunno: