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Pasqua, per uscire dalle catacombe

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E'Pasqua, la ricorrenza più importante per l’intera cristianità, il giorno in cui Gesù si manifesta ancora una volta vivo e risorto all’umanità! Il messaggio è centrale e determinante per i credenti: la domenica di resurrezione è un cammino graduale e impegnativo al quale si giunge dopo i quaranta giorni dedicati alla preghiera, alla penitenza e la Settimana Santa che culmina nel triduo pasquale. Cristo muore ancora sulle croci innalzate dalle folle di questa effimera società abbandonata al relativismo e all’individualismo, come ricordato da Papa Francesco nella Via Crucis di questo Venerdì Santo al Colosseo: il calvario dei migranti, dei bambini abusati, delle persone sole e abbandonate, di quelle assetate di giustizia e pace, “dell’umanità che vaga nel buio dell’incertezza e nell’oscurità della cultura del momentaneo”. Un forte appello, quello del Pontefice, alle coscienze spesso assopite che rischiano di far naufragare il prossimo più debole in una indifferenza collettiva.

Ma l’annuncio di Gesù, che ritorna alla vita dopo la morte, diventa espressione di speranza e prova di un’esistenza che non si esaurisce nel tempo e nello spazio. Il mistero della resurrezione infonde anche la trepidazione per un qualcosa di immenso che solo l’amore e la fede riusciranno a vincere. Inizialmente gli apostoli avevano timore anche della potenza di quella luce salvifica effusa da Cristo. E avevano certamente paura di essere uccisi. Questa stessa angoscia rientra nel cammino di fede di ogni essere umano che combatte per non farsi sconfiggere dalle emozioni più negative. Credere in Gesù è una scelta molto seria, profonda e rischiosa, perché c’è un “io” pericoloso da lasciare, quello dell’autosufficienza. Non c’è vita “da risorti” senza la croce, ossia la dimensione della prova, fino al martirio, che noi cristiani possiamo accogliere trasformandola in amore e gioia.

La Pasqua è veramente una “perla” come quel tesoro nascosto nel campo di cui parla il Maestro nel Vangelo; una volta scovato, per ottenerlo, vale la pena di lasciare tutto il resto. La Resurrezione è la rinascita, la chiave di volta, il salto di qualità, il cambio di vita, la metamorfosi. E l’uomo che risorge vince la paura della morte, della debolezza, dei suoi limiti ed entra in una nuova dimensione di beatitudine che non si può spiegare ma solamente testimoniare. Hans Urs von Balthasar, il grande teologo considerato uno dei precursori del Concilio Vaticano II, spiegava quanto fosse importante per l’essere umano l’esperienza del limite, della prova. Se Gesù stesso ha sperimentato e superato tale condizione anche l’uomo può fare altrettanto; se il Salvatore è sceso e uscito dal sepolcro, anche tutta l’umanità può con Lui, essere liberata dalle schiavitù. 

La via di Cristo si manifesta attraverso le persone più semplici, quelle che ogni giorno sanno tendere la mano al prossimo, che incontrano l’uomo e non il suo errore. Sono tanti coloro che scelgono di restare nelle tenebre e, per questo, il mistero pasquale viene riconosciuto solo da pochi. Viviamo attualmente in una società dominata dall’aggressività, dalla rabbia, dove i valori sono opachi, nebulosi, ambigui. E, purtroppo, lo scandalo più grave è rappresentato da coloro i quali si professano praticanti ma attraverso le proprie opere dimostrano di essere soltanto prostrati al maligno. La Pasqua di Gesù risorto appare come una fiaccola di speranza accesa nel buio delle tenebre e del caos più esteso. L’auspicio è che oggi gli individui e le famiglie ritornino realmente insieme per riconciliarsi dimenticando gli errori del passato così da ricominciare ancora una volta. Significativo, in tal senso, l’esempio di Papa Francesco che per la quinta volta ha celebrato la Messa in Coena Domini dello scorso Giovedì Santo in un carcere (quest’anno nel penitenziario di Velletri) lavando i piedi a 12 detenuti di diverse nazionalità. 

Con lo spirito di Gesù tutto è possibile. L’annuncio pasquale viene sperimentato da milioni di persone che si impegnano a testimoniare il Vangelo con fedeltà senza mai tirarsi indietro bensì accompagnando il prossimo verso un’esistenza migliore. Gli auguri pasquali giungano a tutti coloro che credono nel valore della pace e del dialogo, unica speranza che può restituire serenità e dignità ad ogni persona.

don Aldo Buonaiuto: Fondatore e direttore editoriale di In Terris, è un sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII. Da anni è impegnato nella lotta contro la prostituzione schiavizzata