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La pace: utopia o realtà?

Foto di Fine Mayer da Pixabay

Il concetto di pace cristiana non è pacifismo o irenismo, ma è un dono di Dio, frutto della giustizia e della carità. La dottrina sociale della Chiesa è chiara su questo punto: La pace è un valore e un dovere universale e trova il suo fondamento nell’ordine razionale e morale della società che ha le sue radici in Dio stesso, « fonte primaria dell’essere, verità essenziale e bene supremo ». La pace non è semplicemente assenza di guerra e neppure uno stabile equilibrio tra forze avversarie, ma si fonda su una corretta concezione della persona umana e richiede l’edificazione di un ordine secondo giustizia e carità. La pace è frutto della giustizia (cfr. Is 32,17), intesa in senso ampio come il rispetto dell’equilibrio di tutte le dimensioni della persona umana. La pace è in pericolo quando all’uomo non è riconosciuto ciò che gli è dovuto in quanto uomo, quando non viene rispettata la sua dignità e quando la convivenza non è orientata verso il bene comune. Per la costruzione di una società pacifica e per lo sviluppo integrale di individui, popoli e Nazioni, risultano essenziali la difesa e la promozione dei diritti umani. La pace è frutto anche dell’amore: « vera pace è cosa piuttosto di carità che di giustizia, perché alla giustizia spetta solo rimuovere gli impedimenti della pace: l’offesa e il danno; ma la pace stessa è atto proprio e specifico di carità »”. (n.494).

La guerra è il fallimento della pace, e in qualsiasi guerra che è “un’inutile strage”(papa Benedetto XV), non c’è un vincente o un perdente, ma tutti sono perdenti. Papa Francesco più volte a parlato di un disarmo integrale, e nel bellissimo messaggio della Pasqua dice: “E bisogna anche avere il coraggio di dire ‘no’ al riarmo al quale stiamo purtroppo assistendo, perché la vera pace non può nascere dalla paura. Ciò che serve è quello che sessant’anni fa san Giovanni XXIII, nell’enciclica Pacem in terris, chiamava «disarmo integrale»: al criterio dell’assenza di guerra che si regge sull’equilibrio degli armamenti dobbiamo sostituire il principio che la vera pace si può costruire soltanto nella vicendevole fiducia. Capisco che a qualche orecchio queste parole possano sembrare utopistiche, specialmente in questo momento. Ma non è utopia, è sano realismo: solo fermando la corsa agli armamenti, che sottrae risorse da impiegare per combattere la fame e la sete e per garantire cure mediche a chi non ne ha, potremo scongiurare l’auto-distruzione della nostra umanità”.

Oggi è urgente una grande pace dei numerosi conflitti che sono nel mondo, ma anche di piccole paci nelle famiglie, nelle comunità cristiane, nelle scuole, nei luoghi di lavoro etc.

Educare ad una cultura di pace e di perdono è la vera profezia di un mondo reale e social pieno di violenza e di aggressività. La saggia santa Madre Teresa di Calcutta diceva: “Il male mette le radici quando un uomo comincia a pensare di essere migliore degli altri”. Siamo tutti figli di Dio e uguali per dignità. La pace inizia dal proprio cuore e si estende nella nostra casa e nel mondo intero.

fra Emiliano Antenucci: