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Non torneremo alla normalità perché la normalità era il problema

Ormai è passata la fase 1, pur con critiche, osservazioni e diatribe sul fatto che ci volessero più o meno restrizioni. Ora è iniziata la fase 2, tra malcontenti ed euforie generali. Insomma, qui in Italia non va mai bene niente! Sta di fatto che ognuno di noi vorrebbe sempre decidere per sé, forse anche per i suoi cari; gli altri si devono adattare!

Ora arriverà veramente il momento in cui dobbiamo decidere: conclusa questa fase ci troveremo di fronte ad un bivio, in cui le nostre scelte saranno di fondamentale importanza. Scelte responsabili, oculate, da prendere, forse, con l’aiuto del mondo scientifico!

Sarà doveroso scegliere cosa fare della nostra vita e della vita altrui! Sarà doveroso pensare ai nostri nonni, ai nostri genitori, ai nostri figli, ai nostri parenti vicini e lontani, ai nostri amici ed ai nostri conoscenti. Dovremmo scegliere se tornare indietro nel tempo, alle prime settimane di febbraio come se nulla fosse successo, tornando a pensare agli impegni, agli appuntamenti, al lavoro, ai clienti ed ai fornitori… Insomma, a tutto tranne che a noi stessi oppure abbandonare il mondo frenetico, il dio denaro e smettere di correre come pazzi, dando più senso alla nostra esistenza, fermandoci un secondo e guardando tutto ciò che ci circonda, con la voglia di trasformare, magari, una trasferta di lavoro, lontano da casa e dai nostri affetti, in un connubio che accetti la coesistenza tra videoconferenza e più vicinanza e tempo per i nostri cari! Avrà senso ripartire e ricominciare ad inquinare come pazzi, con la flebile scusa che, solo grazie a noi, dovrà ripartire l’economia? Oppure sarà meglio provare ad averne una nuova visione, migliorando la qualità del lavoro, incentivando nuovi canali di distribuzione, favorendo il commercio a km zero, credendo in una produzione ad emissioni ridotte e ad impatto ambientale quasi nullo?

Dovremmo avere tutti una visione in cui non saranno i conti di una nazione a fare da cartina tornasole, ma dovremo spingere per avere tutti maggiori capacità di risparmio energetico, di azzerare gli inquinanti, di poter dare assistenza medica a tutti e supporto sociale ed economico a coloro che, purtroppo, hanno meno di noi! L’altra sera, guardando la televisione, mi ha colpito uno scatto in cui veniva fotografato un palazzo di Madrid. Diverse stanze di più appartamenti erano illuminate e la luce, riflessa dalle vetrate enormi, componeva una frase molto interessante. Questa frase diceva: “Non torneremo alla normalità perché la normalità era il problema”! Mi sono subito chiesto se questa fosse una minaccia oppure una speranza? Purtroppo non sono riuscito a rispondermi. E, pensandoci ancora ora che vi scrivo, non riesco a decidermi. E credo che pochi di voi riescano a darsi una risposta certa!

Il COVID-19 ha lasciato in tutti noi un senso di smarrimento e di impotenza mai sperimentati! Il bivio citato precedentemente si sta trasformando in un incrocio a più direzioni! E, molto probabilmente, potremo scegliere fra: fare quello che ci pare e non rispettare le regole, perché tanto è tutto un complotto; ribellarsi alle attuali scelte politiche, perché tanto “loro” non sono “noi” e quindi nessuno ci capisce e qualcun altro farà sicuramente meglio; dare ancora più potere alle aziende tecnologiche con lo smart working ed i nuovi strumenti per un lavoro veloce e sicuro, limitando la nostra libertà e la nostra privacy; aumentare l’utilizzo di carbone e petrolio, perché dobbiamo ripartire ed è la soluzione che costa meno e dimenticandoci dell’inquinamento globale; tornare ad essere gli egoisti di sempre, dimenticandosi di tutte quelle persone che si sono date da fare per gli altri, per noi, per tutti. Tutte scelte importanti, tutte strade percorribili, pur con asperità, ostacoli e terreni diversi. Finita la fase 2 arriveremo davanti a questo incrocio, ci toglieremo queste maledette mascherine, e capiremo, solo allora, che porterà solo a noi scegliere una delle tante direzioni che ci verranno indicate, ma soprattutto quale strada percorrere!

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