La voce degli ultimi

domenica 22 Dicembre 2024
2.6 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

domenica 22 Dicembre 2024

Non sono “clandestini”, ma esseri umani

Nell’umanità che si muove verso l’autodistruzione, c’è il volto di coloro che sono fuggiti da terre inospitali e non hanno mai raggiunto la loro “terra promessa”. Ormai non è da tempo un “fenomeno” di straordinaria portata, ma una precisa scelta politica ed economica quella di spingere le persone dalle loro Comunità e generare un’emergenza umanitaria senza soluzione di continuità e con un elevato tasso di intolleranza.

Tutto ciò è già inaccettabile, ma diventa insopportabile se nel volto di chi riesce ad arrivare sulla nostra terra c’è il dramma di aver visto guerre, torture, ingiustizie e naufragi…la morte nei loro occhi è la morte dell’umanità intera.

La cronaca ci consegna in queste ultime settimane una escalation di traversate, sbarchi e morti. E mentre ciò avviene, la nostra attenzione è distratta da altre emergenze, quelle che incombono sulla nostra testa e che non possiamo più far finta di vedere.

Così, mentre i ghiacciai si sciolgono, le temperature crescono, gli incendi distruggono i polmoni verdi naturali… guardiamo con distacco e con sospetto queste donne, uomini e bambini che arrivano sui barconi e non riusciamo a pensare alle ragioni che li spingono a questi gesti disperati.

Forse non pensarci ci aiuta a sentirci meno responsabili o per nulla responsabili, ma sono proprio le nostre scelte quotidiane a costringere quegli esseri umani ad una vita così estrema e molto spesso drammatica.

Non si tratta neppure di contare il triste conto dei morti in mare o dei profughi che ogni giorno arrivano sulle nostre coste, ma si tratta di “vedere” le ragioni per cui si è costretti a fuggire dalla propria casa, dalla propria terra, dai propri cari.

Non mi ha sorpreso – ancora una volta – la lucidità e la lungimiranza di Papa Francesco, quando qualche giorno fa ha rivolto un messaggio apparentemente banale ai giovani: «E’ opportuno consumare meno carne: anche questo può contribuire a salvare l’ambiente», scrive il Papa, evidenziando le conseguenze degli allevamenti intensivi sul riscaldamento globale. Si, perché gli interessi economici che stanno distruggendo le foreste in Africa e America latina, per impiantare gli allevamenti intensivi, sono proiettati al grande consumo di carne del mondo occidentale e non si interessano dei danni agli ecosistemi naturali di quei Paesi e all’impoverimento delle popolazioni locali, costrette ad emigrare per sopravvivere alle violenze e alle carestie.

Ci sono luoghi ormai del tutto desertici ed altrettanti segnati dalle inondazioni: sono luoghi in cui non si può più vivere e si allargano sempre di più: quando l’essere umano capirà di stare portando il mondo all’autodistruzione? Fino a quando non daremo di nuovo ad ogni essere umano la possibilità di vivere dignitosamente nella propria terra, nessuna scusa ci sarà per sottrarsi al “giudizio finale”: presto o tardi quei milioni di persone che abbiamo ingiustamente condannato all’oblio ci chiederanno conto del male che abbiamo fatto loro.

E non saranno certo i “Centri di accoglienza” di ogni natura e dimensione a poter contenere il flusso di persone che chiedono solo una vita migliore…non sono “clandestini”, bensì esseri umani.

L’escalation di conflitti in ogni parte del mondo è il segnale che ci sono persone che pensano di sopravvivere a discapito di altre persone, ma la logica del “chiodo schiaccia chiodo” non è lungimirante, solo affascinante, affabulatrice, suadente…ma presto o tardi ci troveremo dalla parte del chiodo schiacciato e non avremo scampo a quel punto.

Mentre si susseguono gli arrivi, si riempiono gli hotspot, si mobilita la macchina degli aiuti, è tempo di riflettere seriamente non su una politica di respingimenti, bensì su come offrire un’alternativa perché tutto ciò si fermi e si ristabilisca un equilibrio mondiale fondato sulla giustizia umana e sociale.  

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario