Ricordo il terribile istante in cui si è deciso di porre fine all’esistenza di Eluana Englaro. Eravamo in preghiera di fronte all’abisso della vita negata. Ora, per quanto dieci anni fa sembrasse impossibile, la “civiltà” avrebbe fatto – secondo alcuni – un altro atroce passo in avanti… verso il vuoto della distruzione valoriale.
Come potete leggere anche nella cronaca di In Terris, in Olanda l’abominio ha assunto la forma più diabolica: la soppressione legale di una diciassettenne affetta da anoressia in seguito allo stupro subito da bambina. Insomma, come nelle epoche più buie della storia universale, lo Stato tornato Leviatano si arroga il “diritto” di uccidere una minore per la propria manifesta incapacità di assisterla. Come in un “sabba demoniaco”, viene sacrificata una innocente sull’altare di un’algida e disumana tecnocrazia, senza Dio e senza un barlume di umanità. In parole povere, si è aggravata persino la tragica condizione dei bambini malati che si gettavano dalle rupi.
Noa, era depressa, non aveva patologie incurabili, anzi, in uno straziante libro affidava i suoi pensieri ad un uditorio di cinica indifferenza. Nessuno chiede di morire, la morte sopraggiunge quando si smette di sentirsi amati. Credo che i suoi sfoghi sui social fossero un disperato grido d’aiuto. Ma la società sorda nel cuore, alienata e secolarizzata, non ha avuto tempo per quella che Papa Francesco chiama la globalizzazione della solidarietà.
Al contrario la “cultura dello scarto” sta progressivamente contaminando come un veleno l’opinione condivisa attorno ai temi cruciali della vita e della morte. Come Crono divorava i suoi figli, così l’Europa distrugge in varie e ramificate forme le nuove generazioni. Con le leggi sulla cosiddetta “dolce fine” dei minori e con la sistematica violazione dei principi etici non negoziabili ( vita, famiglia, libertà educativa ) e con la strisciante intossicazione del relativismo etico e pratico la dittatura sulle libere coscienze diventa tirannia politica.
Nella sedicente Patria del “pensiero moderno” l’Europa inizia a sgretolarsi per palese inadeguatezza morale. Dai Paesi Bassi l’epidemia della distruzione di vite fragili e innocenti minaccia di diffondersi, come la peste, nel resto del vecchio continente. Neppure l’Italia, terra d’elezione del cattolicesimo, è immune da questo cancro, se è vero che sul testamento biologico si stanno consumando degradanti mercanteggiamenti partitici.
La nuova Rupe Tarpea incombe sui nostri figli: in gestazione, anzi, persino prima ancora che diventino embrione, attraverso tecniche manipolatorie della vita ai suoi albori, si configurano come perfette vittime sacrificali. Secondo questa logica criminale, ciò che non ci piace, va eliminato. Millenni fa si buttavano dalla rupe i traditori della Patria, ora invece sono i traditori dell’umanità a spacciarsi per “Patria” e a trucidare innocenti come fossero pezzi inutili e difettosi in una catena di montaggio. E il prossimo passo verso il dirupo quale sarà?