Anche nella nostra epoca segnata dalla dittatura del relativismo, colpita dal Covid e macchiata da guerre fratricide, i miracoli eucaristici continuano ad interrogare le persone sulla valenza teologica e sociale dell’eucaristia. In Ucraina c’è una guerra che è militare, economica e una guerra per il pane che rischia di affamare intere nazioni povere per le quali non ricevere il grano significa non poter nutrirsi dello stesso pane, spezzarlo e condividerlo. I miracoli eucaristici (con la mostra ad essi dedicata dal giovane beato Carlo Acutis) e il prossimo Congresso Eucaristico nazionale possano essere fonte di rilancio della spiritualità eucaristica ed ispirazione per la nuova evangelizzazione.
I miracoli eucaristici sono degli interventi prodigiosi di Dio che hanno lo scopo di confermare la fede nella presenza reale del corpo e del sangue del Signore nell’Eucaristia. Nei luoghi in cui sono avvenuti i miracoli eucaristici si sono sviluppate manifestazioni di Fede che hanno alimentato la devozione all’eucaristia e la pietà popolare e sono sorte delle confraternite che hanno avuto come scopo il culto eucaristico. Ne esistono numerosissime in tutta Europa ognuna con lo stesso scopo ma con culture e tradizioni diverse.
Le Compagnie del Ss Sacramento iniziarono a diffondersi in Italia alla fine del quattrocento ad opera di due francescani, i Beati Cherubino da Spoleto e Bernardino da Feltre, ma la loro massima diffusione avvenne dopo il Concilio di Trento che con forza riaffermò il valore e la centralità del Culto Eucaristico, quale massima espressione della fede cattolica. Fu San Carlo Borromeo che si fece promotore della creazione di queste confraternite nella vasta arcidiocesi di Milano e in altre diocesi. I luoghi in cui avvengono i miracoli eucaristici, poi, diventano meta di migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo. Le cronache antiche e moderne sono ricche di testimonianze degli abitanti di questi luoghi. Sacerdoti e laici che non solo hanno vissuto giorno dopo giorno questa evoluzione, ma che soprattutto hanno avuto esperienza diretta del miracolo come segno concreto della propria fede.
Per esempio a Bolsena dove nell’estate del 1263 ebbe luogo un miracolo eucaristico che ebbe come protagonista un sacerdote boemo, di nome Pietro da Praga, che si recò dal papa Urbano IV, che si trovava a Orvieto, per riferirgli l’accaduto. Il pontefice, allora, inviò a Bolsena il vescovo di Orvieto per verificare la veridicità del racconto e dichiarò la soprannaturalità dell’evento e, per ricordarlo, l’11 agosto 1264 estese a tutta la Chiesa la solennità chiamata Corpus Domini, nata nel 1247 nella diocesi di Liegi per celebrare la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia. Ai confratelli delle Confraternite del Ss. Sacramento veniva richiesta la partecipazione ai momenti di preghiera comunitaria mensile, la partecipazione periodica alla santa Messa e l’animazione dell’adorazione eucaristica soprattutto nelle cosiddette “Quarantore”.
Il lato più visibile delle Compagnie del Ss Sacramento era quello di accompagnare il viatico e le processioni Eucaristiche soprattutto nella Festa del Corpus Domini, sottolineando in tal modo la fede della Chiesa nella presenza reale di Cristo nel sacramento. Il XXVII Congresso Eucaristico Nazionale si terrà dal 22 al 25 settembre 2022 a Matera sul tema: “Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale”. La prassi celebrativa e la riflessione teologica ci insegnano che Chiesa ed Eucaristia sono fortemente unite attraverso la partecipazione alla mensa di Cristo, quando secondo le parole di sant’Agostino, “fatti membra del suo corpo, siamo trasformati in colui che abbiamo ricevuto”. Eucaristia e Chiesa appaiono così strettamente congiunte da essere l’unico Corpo reale e mistico di Cristo.