Nella società complessa, multipolare, secolarizzata, relativista e in preda ai desideri dei nostri “io” ipertrofici, l’edizione 2024 del Meeting per l’amicizia fra i popoli propone come tema “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?“.
Tornare all’essenziale, lasciandoci alle spalle il rumore di fondo delle mille cose e attività inutili con cui cerchiamo di riempire le nostre vite moderne, è probabilmente la sfida più impegnativa dei nostri tempi. L’essenziale che per noi cristiani è l’amore che porta alla salvezza che è in Gesù Cristo. Il tema guida del 45esimo Meeting, che inizia oggi e si conclude domenica 25 agosto, è particolarmente apprezzato da Papa Francesco che ha inviato un messaggio al vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi, in cui approfondisce in maniera molto chiara questa necessità di ritornare a Lui non per “evadere dalla realtà” ma, al contrario, come “condizione per immergersi davvero nella storia, per affrontarla senza fuggirne le sfide, per trovare il coraggio di rischiare e di amare anche quando sembra che non ne valga la pena, per vivere nel mondo senza timore alcuno”.
Queste parole mi fanno tornare subito in mente il passo evangelico in cui Gesù chiede ai discepoli se volessero andare via anche loro e Simon Pietro risponde non saprebbero dove altro andare perché solo Lui ha parole di vita eterna. Da questo riconoscimento della fonte della vita i discepoli trovano il coraggio e la forza per mettersi al servizio del prossimo, per affrontare la loro missione nel mondo. La salvezza e la capacità di salvare gli altri derivano dal sapersi mettersi all’ascolto dell’essenziale. Infatti secondo il Pontefice “puntare all’essenziale ci aiuta a prendere in mano la nostra vita e a farne uno strumento di amore, di misericordia e di compassione, diventando segno di benedizione per il prossimo”.
Questo ragionamento vale ancora di più nella nostra epoca, come ricorda ancora Papa Francesco, perché “mentre soffiano i gelidi venti della guerra, aggiungendosi a ricorrenti fenomeni di ingiustizia, violenza e disuguaglianza, nonché alla grave emergenza climatica e ad una mutazione antropologica senza precedenti – scrive nel messaggio – è imprescindibile fermarsi e chiedersi se c’è qualcosa per cui vale la pena vivere e sperare”. “Le cadute degli uomini e delle donne di oggi”, prosegue Francesco, “suonano come un appello a riflettere, perché il cuore si apra all’incontro con Dio e ciascuno prenda coscienza di sé stesso, del prossimo e della realtà”.
Bisogna quindi abbandonare le ideologie, gli egoismi, la ricerca dell’effimero e le nostre misere vanità, per mettersi alla ricerca dell’essenziale. Solo una volta tolti i filtri che coprono i nostri occhi possiamo vedere al realtà e la verità. Non a caso l’invito finale del Papa è “a farsi mendicanti dell’essenziale, di ciò che dà senso alla nostra vita, anzitutto spogliandoci di ciò che appesantisce il quotidiano”. “Così facendo, scopriamo che il valore dell’esistenza umana non consiste nelle cose, nei successi ottenuti” […] ma “nell’amicizia con Dio, che si riflette poi in tutte le altre relazioni umane, a fondare la gioia che non verrà mai meno”.
Sembra un paradosso, ma la grande kermesse ideata da Comunione e Liberazione, che in oltre quattro decenni ha messo a confronto tutti i più grandi della terra nei loro campi di azione, vuole anche indicare a tutta la società civile l’essenziale che deve sottendere ogni dissertazione intellettuale. Sperimentare la presenza di Cristo e l’amicizia con Dio può, anzi deve, secondo gli organizzatori del Meeting, animare ogni programma concreto di azione nelle società di oggi. Il ricco calendario di eventi e dibattiti rifletto questo sguardo di ricerca profonda che contamina anche i più lontani dalla Chiesa.