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Come per Maria la Parola ci annuncia che “abbiamo trovato grazia presso Dio”

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L’Annuncio dell’Angelo alla Vergine Maria che ascoltiamo dal Vangelo di Luca viene a riaprire in noi la Speranza, messa a dura prova in questo anno. Per poter accogliere questo annuncio abbiamo però bisogno dell’aiuto della Vergine Maria, perché Lei ci insegni a non guardare a noi, ma alle promesse di Dio, che tante volte forse ci possono sembrare irrealizzabili.

La Parola di Dio sempre si compie e oggi, come per Maria, la Parola ci annuncia che “abbiamo trovato Grazia presso Dio”, che il Signore si compiace di noi. Ma in cosa si compiace? Si compiace di quello che non potremmo mai immaginare: della nostra piccolezza, di quello cioè di cui non possiamo vantarci. Dio è così: sceglie quello che l’uomo scarta, che è piccolo e povero, per mostrare la Sua grandezza.

Per questo il Signore ha scelto come madre di Suo Figlio Gesù Cristo una ragazza semplice, di un posto sconosciuto come è Nazareth a quel tempo. Sembra strano, ma con Dio si capovolgano le nostre idee; così se lo “lasciamo fare”, se accettiamo “di non dover capire tutto subito”, allora Dio può fare in noi cose grandi.

Entrare nei disegni di salvezza di Dio significa non guardare alla nostra piccolezza, né ai nostri meriti. Avviene qualcosa di nuovo e di grande soltanto se siamo capaci di accogliere Dio nelle nostre debolezze, perché solo così si incontra il vero volto di Dio: quello di un Padre amorevole e paziente.

Questa la sola condizione per ricevere Misericordia: credere che Dio ci ama immensamente e vuole che noi riceviamo lo Spirito Santo, lo Spirito di Suo figlio, che riceviamo l’allegria e la Gioia di sentirci amati, capiti, difesi da Cristo! La stessa Gioia che la promessa di divenire la madre di Cristo fa esclamare a Maria: “Come è possibile?”

L’Avvento, il tempo liturgico che stiamo vivendo da qualche giorno, è tempo di Annuncio. Nella festa dell’Immacolata Concezione di Maria accogliamo allora questo Annuncio dell’amore di Dio: si, il Signore ha scelto proprio me e te, così poveri e con tanti sbagli, che nemmeno noi riusciamo a capire perché lo abbia fatto. Eppure è così.

Allora Maria, donaci la Tua disponibilità, un po’ della Tua umiltà, così che anche dal nostro cuore possa sgorgare la Tua lode: «L‘anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva» (Luca 1, 46-48).

L’esultanza di Gioia di Maria divenga oggi anche la nostra!

mons. Antonio Interguglielmi: