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L’orizzonte strategico del pontificato della misericordia

Secondo Jorge Mario Bergoglio una società è “civile” se combatte la “cultura dello scarto“. Il Concilio è l’orizzonte strategico del pontificato di papa Francesco. Nella percezione che sin da subito ebbero le chiese di base dell’ America Latina. pontificatoNella terra d’origine di Bergoglio vi fu sin da subito un’ambiente “naturaliter” per il messaggio conciliare. Perché quella era una chiesa più libera da orpelli, condizionamenti, curialismi, incrostazioni culturali ed economiche. E più avanti nella riflessione sulla necessità di deoccidentalizzare la Chiesa. Per liberarne l’originalità evangelica del messaggio. Francesco si muove lungo questa scia, sempre avanti, ma mai oltre il bordo. E poi, e soprattutto, il Vangelo. Da qui la sua inattaccabilità.Pontificato

Wojtyla e Ratzinger sono stati gli ultimi papi europei. Cioè immersi sino in fondo nella storia del loro continente. Giovanni Paolo II ha avuto il grande merito di assumere il tema della libertà e della liberazione dei popoli dalla schiavitù del comunismo. Ma entrambi non hanno saputo-potuto arrestare la deriva individualista e liberista del modello di sviluppo. Interris.it ha recentemente intervistato l’ex vicepresidente della Camera e segretario nazionale del Partito Popolare. Pierluigi Castagnetti ha richiamato le radici conciliari del pontificato di Francesco.PontificatoRatzinger più di Wojtyla ha capito la crisi del modello capitalista. E dunque, dell’occidente. E la necessità di separare i destini della Chiesa da quel modello di sviluppo. Lasciando e, in un certo senso preparando, la missione del suo successore. Parte di questa eredità è anche la necessità di pensare un nuovo modello di rapporto della Chiesa con il potere. Non più un rapporto diretto (come accadde nella stagione di Ruini), né mediato da un partito politico di cattolici (Montini). Ma una netta separazione dei ruoli. Tutto il magistero di Francesco è fatto di profezia e non di soluzioni tecniche.pontificatoE’ come se Francesco dicesse: io ti faccio vedere ciò che tu non sei più in grado di vedere. A causa delle cataratte storiche o ideologiche che ti riducono la vista. E cioè gli uomini-scarto. L’umanità e la fratellanza dei migranti. La catastrofe ecologica che minaccia la vita. Soprattutto dei popoli più poveri. Ecco io ti tolgo le cataratte che ti impediscono di vedere. Ma la soluzione tecnica a questi drammatici problemi la devi trovare tu. E’ responsabilità politica tua. Io non voglio invadere il terreno della tua autonomia e della tua competenza di laico. E soprattutto di laico impegnato in politica (LG 31).pontificatoIn questo senso, Francesco riconosce che ai laici è affidata la responsabilità di contemporaneizzare il messaggio cristiano. E quindi, il dovere di coltivare una particolare intelligenza della storia e della modernità. Utilizzando tutti gli strumenti che la ricerca tecnologica consente. Restando padroni di sé. Della propria vita. E della propria libertà. Ricevendo la Congregazione della Dottrina della Fede, riunita in Assemblea Plenaria, Papa Francesco ha ribadito il valore intangibile della vita umana. Della cura dei malati nelle fasi critiche e terminali. E della necessità di riscrivere la “grammatica” del farsi carico. E del prendersi cura della persona sofferente. Ecco la “strategia” del suo pontificato.pontificato

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