Nel tempo che stiamo vivendo, lambito da crescenti venti di guerra, il valore della fraternità e la sua diffusione, assumono una valenza sempre più importante da cui, nessuno di noi, può in alcun modo prescindere. In particolare, dal punto di vista storico, le radici di questo termine si ritrovano anche in “Liberté, Égalité, Fraternité”, ovvero il motto risalente al Settecento e associato in particolare all’epoca della Rivoluzione francese. Quest’evento, indubbiamente, ha aperto la strada ad un’epoca di diritti ma, la fraternità, è rimasta parzialmente inattuata. Tocca quindi a noi cristiani farla nostra, attuando con coraggio e speranza il Vangelo e mettendo in pratica gli insegnamenti concreti dell’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”, la quale rappresenta una guida per tendere senza riserve verso questo valore fantastico e foriero di sviluppo. A riprova di ciò, il Santo Padre, in più occasioni, ci ha ricordato che, la fraternità “va decisa con una scelta: il rigetto dell’esclusione, la volontà della riconciliazione, il desiderio di una comunione umana profonda”.
Quindi, la fraternità deve essere ripresa anche come obiettivo politico effettivo, facendo il modo che ogni legge e rapporto internazionale, sia imperniata su questo principio, mettendo sempre al centro la tutela della dignità delle persone e, di conseguenza, ponendo in essere strategie per il disarmo e il conseguimento di una pace concreta e senza riserve. Civiltà dell’Amore, su questo versante, si sta spendendo con assoluto impegno, promuovendo il dialogo e l’amore sociale a tutto campo attraverso una politica alta che, noi cristiani, dobbiamo diffondere nel mondo. Auspico quindi che, la fraternità, possa diventare, sempre di più, una luce da seguire per tutte le democrazie, sia dal punto di vista politico che culturale, con l’obiettivo di tendere sempre di più e senza riserve verso la pace e la salvaguardia del bene comune.