La pace ĆØ la tranquillitĆ dell’ordine. Ogni essere vivente e tranquillo quando ha tutto ciĆ² che gli occorre per esistere secondo la sua natura. L’essere umano ĆØ tranquillo quando ha tutto ciĆ² che gli ĆØ necessario per essere se stesso. Ogni persona, essendo un entitĆ vivente di materia e spirito, ĆØ in pace quando il suo corpo ha il cibo sufficiente, la sua salute puĆ² essere curata, la sua intelligenza puĆ² apprendere, la sua volontĆ puĆ² rettamente scegliere i suoi sentimenti possono intessere sane relazioni sociali.
L’essere umaĀno ha pace quando l’insieme delle relazioni tra le persone sono la somma dei diritti di ognuno rispettati: “A ognuno il suo e nessuno cosƬ potrĆ prevalere sui diritti altrui”. L’essere umano creato ad immagine di Dio ĆØ in pace quando puĆ² vivere a somiglianza di Dio. La giustizia non ĆØ altro che diritto di ognuno e di tutti insieme rispettato. I diritti non sono “concessione” di alcuno; scaturiscono invece dall’intimitĆ dell’essere umano. Per questo motivo “giustizia e pace si baceranno “. La pace ĆØ strappata come un pezzo di carta. Esaminiamo bene la situazione della giustizia oggi. Facciamo alcuni esempi di ingiustizia abnormi. E’ negato il diritto all’esistenza a milioni di bambini che ogni anno vengono uccisi nel seno della madre. Non esiste un motivo valido per andare contro il diritto di vivere che hanno queste creature. Tutti gli stati in cui l’aborto ĆØ legalizzato sono di fatto in stato di guerra. Innocenti, e che per di piĆ¹ non possono difendersi.
Un altro caso: ci sono milioni di minoriĀ che non possono sopravvivere per mancanza di cibo. Le nazioni ricche danno le briciole a coloro che sono esposti alla morte di fame, anzichĆ© rimuovere le cause profonde di questa carenza di cibo, cambiando il sistema. L’Europa, l’America del Nord, e la fascia di nazioni che passa attraverso il Giappone e arriva all’Australia di fatto affamano il mondo. II tenore di vita di queste nazioni ĆØ cosƬ alto che se non ci fosse la spogliazione sistematica di tutti gli altri popoli non potrebbe essere mantenuto. Alcuni grandi organismi internazionali sono gliĀ strumenti del mondo che domina tutti i popoli poveri. Purtroppo non si dovrebbe dire questo, ma non si puĆ² tacere. Lo stato di guerra dei paesi ricchi contro i paesi poveri ĆØ permanente, ĆØ un fenomeno interno al sistema. La storia umana e la continuitĆ dell’oppressione da parte di pochi sulla massa degli uomini.
Nulla di sostanziale ĆØ cambiato dall’inizio del colonialismo ad oggi. A questa terribile impostazione mondiale si aggiungono gli altri mille attacchi ai diritti delle persone umane fra queste la libertĆ di poter professare la propria fede. Di fronte a questa umanitĆ straziata, c’e Cristo che ĆØ il Salvatore reale “sono venuto a spezzare le catene dei prigionieri, a liberare gli oppressi, a proclamare una nuova epoca per i poveri” (Luca 4,18). II principio rivoluzionario risolutore che guida il pensiero e l’opera del Cristo ĆØ che l’uomo ĆØ un essere intangibile perchĆ© immagine di Dio; tutti e tutto deve convergere al soddisfacimento dei diritti dei singoli e dei popoli. “Cercate il regno di Dio e la sua giustizia, il resto vi sarĆ dato comunque”. L’attuale sistema mondiale va sostituito. I credenti in Cristo, devono diventare popolo che attua, a tutti i livelli, la nuova visione dell’uomo. GesĆ¹ ha detto: “Se non cambierete mentalitĆ , perirete tutti”.
Dal centro di documentazione dellāAssociazione ComunitĆ āPapa Giovanni XXIIIā