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Le donne sole, le vittime della promozione scellerata dell’aborto

La pillola abortiva Ru486 potrĆ  essere assunta fino alla nona settimana di gestazione e senza ricovero. E’ quanto prevede lā€™aggiornamento del Ministero della Salute delle linee guida su questo tipo di aborto farmacologico. ā€œEā€™ un passo in avanti importante nel pieno rispetto della 194 che ĆØ e resta una legge di civiltĆ  del nostro Paese”, ha commentato su Facebook il ministro Roberto Speranza. Ci sono parole che descrivono la realtĆ  e ce ne sono altre che la realtĆ  la creano, anzi la piegano dentro una visione ideologica e schemi precostituiti, ormai dati per scontati dal pensiero unico dominante.

Unā€™ottima tattica per evitare di discutere delle scelte operate sulla pelle dei piĆ¹ deboli. Succede infatti che, ancora una volta, si agita la bandiera della libertĆ  e del progresso per celare intenti molto meno nobili, come quelli che rispondono al principio della riduzione delle spese sanitarie, che porta a vedere la maternitĆ  come un retaggio da cui liberarsi, un peso, una scelta privata, priva di qualsiasi implicazione che puĆ² riguardare lā€™intervento dello stato e della comunitĆ .

Le donne almeno sulla carta hanno raggiunto la completa autonomia, ma non sono ancora libere di scegliere di essere madri, non sono libere di scegliere per la vita, non sono libere di volere dei figli; possono vendere o alienare i loro gameti o il loro utero in un mercimonio organizzato ma non sono realmente libere di mettere in gioco tutto il loro potere generativo dal momento che lā€™arrivo di un figlio ĆØ ormai considerato un esclusivo problema della donna. La donna ĆØ sola ed ĆØ diventata il solo ĆØ unico soggetto responsabile di una scelta drammatica che segnerĆ  tutta la sua vita. Questo ha voluto chi ha creato una societĆ  di individui invece che una comunitĆ  di persone.

Ma andiamolo a vedere questo nuovo passo verso la civiltĆ . Alla luce delle poche anticipazioni che circolano a mezzo stampa, Assuntina Morresi, membro del Comitato Nazionale di Bioetica, spiega che le due pillole usate per interrompere la gravidanza in atto ā€“ la prima (il mifepristone) per far morire lā€™embrione in pancia, la seconda (la prostaglandina) presa dopo due giorni per indurre le contrazioni espulsive ā€“ potranno essere somministrate senza ricorrere al ricovero ospedaliero, ritenuto necessario finora da tre precedenti pareri del Consiglio Superiore di SanitĆ .

ā€œUn quarto parere diverso ā€“ scrive ancora la Morresi -, quindi, ha dato via libera al Day Hospital, e parrebbe, dalle anticipazioni, alla somministrazione anche in ambulatori e consultoriā€. In pratica la donna si recherĆ  allā€™ospedale solo in caso di complicazioni e effetti collaterali e sarĆ  pertanto senza alcuna assistenza al momento dellā€™espulsione del concepito. Tutto questo non solo puĆ² avere effetti devastanti sulla salute e fisica e psicologica della donna ma ĆØ un segnale culturale devastante che banalizza ancora di piĆ¹ lā€™aborto e la vita nascente.

Non ci vogliono i grandi esperti del ministero della Salute per comprendere che le vittime della promozione scellerata dellā€™aborto farmacologico saranno le donne piĆ¹ sole: ragazze in difficoltĆ , donne giĆ  madri con problemi economici e quellā€™esercito di immigrate invisibili che sbancano il lunario con lavori precari e sottopagati; insomma tutte quelle che dellā€™autodeterminazione vivono solamente gli aspetti piĆ¹ negativi. Va inoltre considerato infatti che indurre queste donne a scegliere per un aborto domestico le allontana dalle strutture sanitarie e dai consultori, che possono essere occasione di contatto con i volontari dei Centri di aiuto alla vita che possono sostenere concretamente queste persone, aiutandole a scegliere per la vita e non per la morte.

Ad esempio, anche durante i lockdown il Servizio per le maternitĆ  difficili della ComunitĆ  Giovanni XXIII, tramite un lavoro di indicizzazione SEO su Google, ĆØ riuscito a raggiungere molte donne disperate che cercano sulla Rete la parola ā€œabortoā€, permettendo cosƬ la nascita di decine di bambini. Le nuove linee guida sulla pillola abortiva Ru486 vanno invece nella direzione opposta, quella che porta a schiantare unā€™Italia mortifera con le culle vuote, che inganna le donne, e priva la maternitĆ  di qualsiasi valore sociale.

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