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La parola chiave per ripartire è “partecipazione”

Gli Stati Generali dell’Economia in corso in questi giorni sono un momento utile di confronto ed una opportunità assolutamente positiva. Molti degli obiettivi indicati dal Governo nel suo documento programmatico sono condivisibili ed erano inseriti nella piattaforma sindacale unitaria. Ma ora abbiamo bisogno di concretezza e di rapidità negli interventi, come ha ricordato il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Siamo davanti ad un momento davvero difficile per la storia del nostro Paese che si accompagna ad un bisogno di cambiamento che si sente da molto tempo.

Non possiamo sprecare questa occasione e questa opportunità positiva per ricostruire e cambiare l’Italia. E’ necessaria una assunzione di responsabilità comune. Noi crediamo che ci siano oggi le condizioni per fare un buon lavoro esercitando tutti, fino in fondo, il nostro ruolo. Ecco perchè è necessario un grande patto sociale, indicando e condividendo insieme le vere priorità e capire quale contributo ciascuna parte può e deve dare per raggiungere gli obiettivi. Dobbiamo individuare insieme le questioni essenziali che devono diventare l’anello di congiunzione di un grande programma di modernizzazione e di trasformazione del nostro Paese. Sarebbe un segnale straordinario ritrovare lo stesso spirito costruttivo del Presidente Ciampi nel 1993 e dei grandi accordi di concertazione che allora ci animò tutti con grande senso di responsabilità, uno spirito che oggi dobbiamo ritrovare.

Abbiamo bisogno di una riforma fiscale che tagli in maniera drastica le tasse ai lavoratori, ai pensionati, ma anche alle imprese che assumono ed investono in formazione, qualità, produttività. Occorrono investimenti nella sanità pubblica, un grande piano di infrastrutture materiali ed immateriali, agevolazioni fiscali per chi vuole investire nel Mezzogiorno, per ridurre l’enorme divario Nord–Sud e fermare l’emigrazione di tanti giovani. Il crollo della produzione industriale del 30% significa un Paese più povero. Per questo alle imprese noi diciamo che non servono conflitti tra capitale e lavoro. Occorre una grande unità e senso di responsabilità da parte di tutti.

Bisogna puntare sull’innovazione ed in particolare sulla digitalizzazione in tutti i settori privati e pubblici. Dobbiamo mettere in cantiere misure di sostegno strutturale alla famiglia, alla natalità, agli anziani, rafforzando i servizi sociali nei territori. Ed è indispensabile un accordo per garantire la riapertura delle scuole a settembre, investendo sul personale e sulla formazione che è la vera garanzia per il nostro futuro. Lo abbiamo detto al Presidente del Consiglio Conte ed al Governo: ripartiamo dalla centralità del lavoro e della dignità della persona. La parola chiave della nuova stagione deve essere partecipazione: partecipazione alle decisioni del Governo,alle scelte delle imprese, delle Regioni, di tutte le istituzioni. Credo che non capiterà facilmente un’altra occasione per cambiare profondamente il nostro Paese, utilizzando bene le ingenti risorse che l’Europa ci metterà a disposizione. La Cisl è pronta a dare il proprio contributo propositivo, come ha sempre fatto nella sua lunga storia.

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