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La necessità di una lunga stagione di pace e disarmo

Foto di Yomex Owo su Unsplash

La diplomazia europea è molto preparata e, nel corso dei decenni, ha fatto un lavoro straordinario per la promozione della pace ad ogni latitudine, contribuendo a mantenere nel continente le condizioni per un dialogo e una pacificazione che sono durate oltre settant’anni, meritando anche il premio Nobel per la pace nel 2013. Allo stato attuale però, pur essendoci ancora molti diplomatici di carriera dotati di grande abilità, ci sono delle difficoltà oggettive in quest’ambito. La società civile però, soprattutto in questi anni di guerra tra Russia e Ucraina, si sta mobilitando con le figure di diversi “ambasciatori di pace”, i quali operano al di fuori dei canali istituzionali di Bruxelles che, attualmente, sono fermi. Civiltà dell’Amore ha saputo dimostrarlo anche ad Assisi, nell’ambito del recente convegno concernente le religioni e il disarmo nucleare.

I cristiani nell’ambito della promozione della pace e del disarmo, devono continuare a svolgere un ruolo primario e urgente, partendo dalle superpotenze e da coloro che possiedono degli arsenali nucleari. Occorre prendere coscienza che noi cristiani, partendo dall’esempio che ci dona il Vangelo, dobbiamo agire con celerità, diventando pionieri della fraternità e del dialogo tra i diversi Paesi. Ricordo, in tal senso, le parole del Cardinale Zuppi il quale, più volte, ha sottolineato che “la pace nasce da un cuore che non risponde al male col male”. Abbiamo quindi il compito di coinvolgere tutti i governi in una lunga stagione di dialogo e disarmo, senza se e senza ma, corroborato da un forte impegno concreto da parte della società civile europea e cristiana nella sua interezza.

Chiediamo a gran voce a Russia, Stati Uniti ed Europa la pace a tutto campo. Il Vecchio Continente, in particolare, deve rifarsi all’impegno dei padri fondatori che, dopo la tragedia immane della Seconda guerra mondiale, hanno saputo andare oltre le differenze per donarci la pace. Civiltà dell’Amore, in contrapposizione alla “civiltà dell’odio” è pronta ad adoperarsi per promuovere una pacificazione globale, partendo proprio dal disarmo nucleare e dalla non proliferazione. Così facendo, porremo le basi di un futuro migliore per tutta l’umanità.

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