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La bilancia del mondo

Nord e sud, oriente e occidente. Da sempre il mondo ci propone dicotomie che vanno ben al di lĆ  della posizione geografica. Sono differenze culturali, economiche, sociali; di stili di vita e rispetto dei diritti umani, capacitĆ  di crescita e limiti alla stessa.

Lo stereotipo dell’occidente ricco e del terzo mondo povero per anni ha accompagnato le campagne di sensibilizzazione sulla paritĆ  di diritti e di opportunitĆ  globali. Dopo decenni di convegni e secoli di storia, oggi la situazione ĆØ ancora la stessa, forse anche piĆ¹ complessa. Nel mondo infatti, non ci sono piĆ¹ solo squilibri sociali ed economici molto evidenti tra nazioni ricche e povere ma anche all’interno degli stessi Paesi tra gruppi di popolazione. ƈ ancora una volta il cibo la cartina di tornasole.

L’Organizzazione mondiale della sanitĆ  ha pubblicato i nuovi dati relativi alle contraddizioni legate all’alimentazione nel mondo; e secondo l’Oms nel 2014 il numero di persone che si nutrono male ha continuato a crescere sia in un senso che nell’altro arrivando a circa 2 miliardi di adulti sovrappeso e 462 milioni sottopeso. I dati indicano che nel mondo ci sono piĆ¹ di 600 milioni di persone obese, mentre 528 milioni di donne sono affette da anemia causata dall’alimentazione. Un quadro ancora piĆ¹ sconfortante se si guarda ai soggetti piĆ¹ deboli, vale a dire i minori.

Sempre secondo l’Oms ci sono 41 milioni di bambini sotto i cinque anni in sovrappeso o obesi, mentre ben 159 sono affetti da crescita rallentata e 50 milioni risultano troppo magri per la loro altezza. Dati drammatici soprattutto per i Paesi piĆ¹ poveri e a basso reddito pro capite dove quasi 5 milioni di bambini muoiono ogni anno per cause legate alla denutrizione. Purtroppo sono gli stessi Paesi dove l’obesitĆ  infantile cresce ad un ritmo costante e piĆ¹ rapido del 30% rispetto ai paesi benestanti. PerchĆ© non ĆØ vero che nei Paesi ricchi si mangia “di piĆ¹”, bensƬ si mangia “meglio”, ossia si ha la possibilitĆ  (e la cultura) per scegliere. Cosa che da altre parti non ĆØ possibile, e si passa dal soffrire la fame al mangiare ciĆ² che arriva, senza discernimento.

Un occhio particolare andrebbe dato ai bambini, anche in tenera etĆ , perchĆ© la denutrizione nelle prime fasi della vita puĆ² predisporre a conseguenze gravi da adulti. Per questo, secondo l’Oms, “ĆØ importante sviluppare azioni integrate contro la malnutrizione in tutte le sue forme”. Manca ancora una politica nutrizionale globale, e questo ĆØ un fatto; anche se – guardando come i potenti della Terra gestiscono le risorse esistenti – non possiamo dire che la cosa sia una sorpresa.

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