La fine di novembre del 1981, indubbiamente, ha rappresentato un momento importante nella Guerra Fredda in quanto, a Ginevra, i rappresentanti di Stati Uniti e Unione Sovietica, hanno dato inizio a dei negoziati finalizzati alla riduzione delle armi nucleari a medio raggio in Europa. Questo momento, seppur con l’iniziale fallimento degli accordi avvenuto il successivo 17 dicembre dello stesso anno, ha significato l’inizio del percorso di disarmo, il quale però, non è culminato in tale momento ma successivamente, ovvero con il trattato INF siglato l’8 dicembre del 1987. Il 1981 pertanto, ha simboleggiato il coraggioso inizio di una lunga trattativa durata sei anni, la quale però, ha portato al disarmo nucleare e alla pace. Ciò significa che, i potenti della terra, anche quelli più duri di cuore, devono impegnarsi per garantire a tutti un avvenire teso verso la pace.
Questo, anche e soprattutto nella difficile fase storica che stiamo vivendo, fortemente segnata dall’emergere di nuovi conflitti, deve rappresentare un imperativo morale per tutti coloro che hanno delle responsabilità di governo. Sulla base di tale esperienza storica, è urgente riscoprire l’attitudine e il desiderio serio verso il dialogo e la diplomazia, riscoprendo così un proposito globale di fraternità attiva ad ogni latitudine e in tutti i Paesi. La situazione attuale, in tutta la sua pericolosità, presuppone coraggio affinché si possa tendere ad un domani migliore imperniato sulla pace. Il 1981, con il suo esempio, deve e può portare tutti noi verso questo traguardo irrinunciabile.
Civiltà dell’Amore, da sempre, è impegnata sul versante del disarmo nucleare e della pace. Confidiamo che, davanti all’attuale e grave situazione di minaccia atomica per l’Europa e per il Medioriente, si possano creare i presupposti per una pace universale. A tal proposito, stiamo puntando all’apertura di un tavolo di confronto tra est e ovest per mettere in campo dei propositi di pacificazione e farli convergere verso il bene comune attraverso il dialogo. Stati Uniti, Russia ed Europa, attraverso il contributo delle rispettive società civili, devono tendere verso questo obiettivo. Ognuno però, deve fare la sua parte senza riserve: noi siamo pronti e, il prossimo 24 febbraio, ad Assisi, terremo un apposito convegno in cui, attraverso l’impegno morale di tutti i cristiani, ci confronteremo per arrivare ad un nuovo progetto di pace fondamentale per il domani di tutti noi.