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Il mantra del Governo su cui si misurerà il Consiglio dei Ministri

In una settimana particolarmente ricca di appuntamenti, iniziata con il vertice parigino sull’Ucraina e la sicurezza in Europa e destinata a concludersi con il summit romano fra la premier, Giorgia Meloni, e il presidente dello Stato d’Israele, Isaac Herzog, la riunione del Consiglio dei ministri, in agenda oggi a Palazzo Chigi, rischia di essere una pura formalità rispetto al contesto generale. Rischio del tutto teorico, sia chiaro, visto che il menù dei lavori merita la massima attenzione. La riunione dell’esecutivo dovrà affrontare il nodo del personale nella pubblica amministrazione e della mobilità dei dipendenti. Dunque c’è da ragionare su come far funzionare la macchina dello Stato.

Nell’ultima bozza del decreto sulla Pa la quota minima di posti da riservare alla mobilità è fissata al 15% delle capacità assunzionali fin da subito, senza la progressione prospettata dai primi testi. Per chi non rispetterà questo vincolo, è prevista una riduzione del 15% degli spazi assunzionali. Quindi si scrive decreto sulla funzionalità della pubblica amministrazione, ma si legge decreto omnibus. Il cosiddetto “decreto PA”, il 19 febbraio sul tavolo del Consiglio dei ministri, si autodefinisce finalizzato a “disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni”, però, a ben vedere, è un intervento ricco di tante specifiche e piccole norme ad hoc per questa o quella amministrazione, anche se per qualcuno sarebbe privo di una visione unitaria e coordinata.

L’insistenza sulla “funzionalità”, secondo i critici, lascerebbe intendere riforme procedurali, semplificazioni, interventi sui termini e misure organizzative. Invece, a leggere lo schema si reperiscono tante minute disposizioni per specifiche esigenze, anche molto pulviscolari, che possono avere come riferimento la “funzionalità” di un altrettanto specifico e minuto ambito, non l’organizzazione pubblica nel suo complesso. In realtà il mantra del governo, sul quale si misurerà oggi il Consiglio dei ministri, è quello di voler facilitare l’assunzione di giovani, precari e tecnici qualificati, anche attraverso procedure agevolate più veloci come quelle utilizzate per il Pnrr. Di fatto sono i principi alla base del Dl Pa, che arriva in Cdm dopo diverse settimane di scrematura del testo. Nell’ultima bozza in circolazione del Decreto legge, trovano spazio diverse misure per rendere più attrattivo il lavoro nella pubblica amministrazione, in particolare per professionisti qualificati.

Tra le varie misure, il testo dell’ultima bozza prevede di applicare le procedure e i termini di stabilizzazione del personale utilizzato per il Pnrr anche per il personale tecnico altamente specializzato, utilizzato dall’Agenzia industria e difesa per attività connesse al Pnrr e per il personale a tempo determinato assunto dal Ministero dell’Interno. Il ministero dell’Ambiente invece potrà assumere a tempo indeterminato, mediante procedure concorsuali pubbliche con modalità semplificate, 200 unità di personale non dirigenziale a elevata specializzazione tecnica, da inquadrare nell’Area Funzionari. Il 50 per cento dei posti sarà riservato a soggetti in possesso di determinati requisiti che abbiano svolto, alle dipendenze di società a partecipazione pubblica, attività di supporto tecnico specialistico e operativo in materia ambientale presso il Ministero per almeno due anni, anche non continuativi.

Mentre i Comuni, le Province e le Città metropolitane, potranno destinare una ulteriore percentuale del 10% al reclutamento, nei limiti delle facoltà assunzionali, di soggetti in possesso del diploma di specializzazione per le tecnologie applicate, ovvero del diploma di specializzazione superiore per le tecnologie applicate rilasciato dagli Istituti tecnologici superiori (Its Academy). E ancora: l’Arera per il triennio 2024-2026 potrà immettere nei propri ruoli le risorse di carriera non dirigenziale di cui già si avvale nell’ambito del contingente di 15 unità di personale già collocate presso l’Autorità in posizione di fuori ruolo, comando, distacco o altra analoga posizione prevista dagli ordinamenti di appartenenza, proveniente da amministrazioni pubbliche o autorità indipendenti. Nel Consiglio di oggi, invece, non dovrebbe il provvedimento per mitigare il costo delle bollette energetiche di cui si parla da tempo. Nella maggioranza si discute da giorni a riguardo. Il governo sta studiando misure per arginare l’instabilità dei prezzi dell’energia – si ipotizzano interventi sull’Iva e un riequilibrio tra i prezzi del gas – ma il nodo principale resta quello delle risorse per finanziare la misura.

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